Giovedì 16 luglio alle 18.00, presso la Biblioteca Comunale di Como, Enrico Letta presenterà il suo ultimo libro “Andare insieme, andare lontano” (Mondadori, 2015). Durante l’incontro, organizzato da Parolario e Centro Culturale De Gasperi in collaborazione con Libreria Feltrinelli di Como, l’autore dialogherà con Diego Minonzio, direttore del quotidiano La Provincia di Como.
«Se vuoi correre veloce vai da solo, se vuoi andare lontano devi farlo insieme» recita un adagio africano. È a partire da questa suggestione essenziale, eppure così adatta a descrivere l’orizzonte che l’Italia e l’Europa hanno dinanzi a sé, che Enrico Letta torna a raccontarsi dopo oltre un anno di silenzio. Non una memoria dei suoi dieci mesi da presidente del Consiglio, né un espediente per cercare immediate rivincite personali. Ma una riflessione proiettata al futuro, che, anche passando attraverso quell’esperienza, si sofferma su un’idea di comunità molto distante, per contenuti e stile, dall’attuale conformismo.
Per Letta non esiste un solo momento positivo della nostra storia unitaria che non sia stato figlio di un progetto condiviso. E oggi più che mai l’Italia, per sfruttare al meglio le condizioni esterne positive createsi nel 2015, grazie in particolare all’azione svolta dalla Banca Centrale Europea di Mario Draghi, deve coinvolgere le migliori energie di cui dispone in un grande sforzo collettivo. Per favorire una ripresa attesa ormai da troppo tempo e, soprattutto, per alleviare le ferite ancora aperte della crisi e aggredire il più grave dei mali della società italiana: la mancanza di lavoro, specie per i giovani.
Nessuno può riuscire ad affrontare impegni di questa portata da solo. Quel che invece il Paese deve concedersi è la chance di dimostrare al mondo di essere “nazione” e “comunità”, la capacità di unire virtù democratica e consenso, il coraggio di dire no alle scorciatoie.
Il mondo non è mai stato così interconnesso. Molte sono le incognite e le ragioni di apprensione. Ma altrettante sono le opportunità di arricchimento reciproco e partecipazione. Per coglierle c’è bisogno di tutto il “pensiero pesante” di cui siamo capaci. Perché il sogno dell’Europa unita può realizzarsi solo recuperando l’afflato ideale di quanti, per primi, ne colsero la straordinaria valenza per le generazioni successive. E perché la democrazia italiana può rigenerarsi solo se accetta la sfida della politica competente. Una politica intesa come tensione etica e dedizione alla cosa pubblica, che vuole incidere sulla realtà, senza mai smarrire, però, la consapevolezza più importante: la differenza che passa tra governare e comandare.
Enrico Letta
Enrico Letta è nato a Pisa nel 1966. Nel 1998 è stato nominato ministro per le politiche comunitarie del governo D’Alema I, diventando il più giovane ministro, fino ad allora, della storia della Repubblica. È stato successivamente Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato nei Governi D’Alema II ed Amato II e poi sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri del governo Prodi II.
È stato presidente del Consiglio dei ministri dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 e dall’aprile 2014 è professore presso la Scuola di affari internazionali dell’Istituto di studi politici di Parigi (Institut d’études politiques de Paris-Sciences Po).
Ingresso libero
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