In Italia c’è mercato in grande ascesa, che offre spazio per avere successo con idee innovative e di qualità. È quello dello street food, il cibo di strada, tradizionalmente semplice ed economico che oggi, riproponendosi in chiave gourmet, è diventato una vera tendenza. «Solo cinque anni fa le parole “food truck” o “street food” erano praticamente sconosciute nel nostro paese. Oggi, invece, ci sono nella nostra penisola decine di festival dedicati con una media di una ventina di truck per manifestazione» commenta Franco Resti, la mente di StreetFoody, un progetto innovativo che accompagna i food trucker italiani nel trasformare la loro idea imprenditoriale in realtà. «Avere una proposta culinaria di qualità è indispensabile, ma non basta –prosegue Resti– Per prendere il volo serve un’attenta pianificazione, dal business plan agli adempimenti burocratici, dall’allestimento del veicolo alle scelte di marketing». Perché per farsi notare nel mondo in fermento del cibo di strada italiano ci vuole un concept di assoluta solidità. Ecco cinque tendenze su cui puntare, perché di sicuro proseguiranno nei prossimi anni.
Riscoprire le tradizioni del territorio. Se in Italia è sempre stato sinonimo di piatti economici e poveri, oggi è proprio il cibo di strada a identificarsi come baluardo di tradizione e identità di un luogo. «In Italia ogni regione, provincia, addirittura ogni città può vantare il “suo” street food –commenta Resti–. Tradizione e semplicità sono le chiavi del successo di uno dei progetti che abbiamo seguito, un imprenditore che propone il classico abbinamento pizza bianca e mortadella. Il tutto unito a ingredienti di qualità, ricerca di fornitori d’eccellenza e un modo di presentarsi su strada accattivante e dinamico, con Ape e Porter Piaggio dal design esclusivo».
Bio, veg e gluten free. L’attenzione all’origine e alla sostenibilità degli ingredienti è cresciuta negli ultimi anni, assieme al numero di italiani che, per scelta o per motivi di salute, seguono regimi alimentari particolari. Ecco perché sono sempre di più le proposte basate su alimenti biologici e piatti vegetariani, vegani e senza glutine. «A Expo 2015 le due postazioni street food dedicate ai cibi gluten free erano firmate da noi e hanno ristorato migliaia di visitatori, celiaci e non» racconta Franco Resti.
Il gelato: artigianale e gourmet. Il gelato è il re di tanti festival e manifestazioni e il formato “on the road” è perfetto per incontrare il grande pubblico. Che è sempre più consapevole: la clientela ricerca genuinità, è attenta agli ingredienti e alla loro provenienza, si informa sui metodi di lavorazione ed è incuriosita da gusti e abbinamenti insoliti. Per portare su strada la propria gelateria non servono investimenti onerosi: «Un mezzo piccolo e agile come un Ape è perfetto, e infatti si tratta di uno dei nostri allestimenti più richiesti, soprattutto nella versione dal design vintage» spiega Resti.
L’etnico è un successo con materie prime d’eccellenza. I festival dedicati allo street food sono spesso un mondo in miniatura grazie alla varietà di cibi etnici presentati. «Anche in questo caso la chiave del successo sta nel declinarli in maniera gourmet, con ingredienti freschi e di qualità –spiega sempre Resti–. A questo punto anche un mezzo piccolo o medio può conquistarsi il suo spazio».
Il food truck per chi pensa in grande. Negli USA l’attenzione dei gourmet e dei media specializzati non è più per i ristoranti, ma per i veicoli dedicati allo street food. Tanto che a Expo il padiglione a stelle e strisce si è ribattezzato “Food Truck Nation”. «Questa tendenza è già arrivata in Italia e durerà ancora –prevede Resti–. Certo, per investire in veicoli così imponenti e complessi servono mezzi, capacità e idee molto solide. È fondamentale pianificare ogni passo del progetto imprenditoriale, curando in particolare l’allestimento del mezzo, che deve diventare una vera e propria cucina mobile».
Resti SpA, fondata nel 1961, ha sede a Terranuova Bracciolini (AR) ed è la più importante azienda italiana nel settore dell’allestimento di veicoli speciali. Una struttura industriale, con 50 dipendenti e uno stabilimento di 15mila metri quadri, si unisce alla cura artigianale con la quale viene portata avanti la produzione. Nel 2015 ha lanciato StreetFoody, un progetto innovativo che accompagna i food trucker italiani nel trasformare la loro idea imprenditoriale in realtà. www.streetfoody.it