L’ottavo appuntamento del ciclo di incontri Il Novecento in dieci opere è una conversazione tra Davide Ferri e Cecilia Canziani, curatrice e critica d’arte, sugli Untitled Film Still di Cindy Sherman, un lavoro sviluppato nel corso di tre anni (1977 – 80) che resta fondamentale per comprendere la poetica di una delle più importanti artiste americane viventi.
Il Novecento in dieci opere è una serie di incontri che nasce con l’intento di raccontare dieci opere del secolo scorso per riflettere su alcuni aspetti dell’arte di oggi.
Il Novecento in dieci opere non è però un corso di storia dell’arte contemporanea, né il tentativo di restituire una visione esaustiva e organica del Novecento.
Il Novecento in dieci opere è piuttosto una serie di conversazioni che si svolgono alla luce di un singolo lavoro: sono ammesse divagazioni, ma durante ogni dialogo l’immagine dell’opera scelta è sempre lì, proiettata alle spalle degli astanti.
A parlare delle opere non sono necessariamente degli specialisti, ma artisti, scrittori, teorici, che intrattengono con quelle un legame affettivo o di lunga consuetudine.
Il Novecento in dieci opere, attraverso il disvelamento di predilezioni o magari idiosincrasie o semplicemente riprendendo il filo di dialoghi interrotti, vuole provare a contraddire quella che sembra una lacuna della critica attuale: la difficoltà a parlare di singole opere (certo, ci sono delle eccezioni, la collana One Work di Afterall Books è un luminoso esempio), a favore di generiche riflessioni sulle pratiche o sulle poetiche, spesso più rassicuranti.
4 febbraio – Claudio Verna Marcel Duchamp, Grande Vetro, 1915-23 4 marzo – Riccardo Falcinelli Andy Warhol, Brillo Boxes, 1964 1 aprile – Claudio Zambianchi Claude Monet, Le Ninfee dell’Orangerie, 1920-26 13 maggio – Franco Guerzoni Luigi Ghirri, Modena, 1973 10 giugno – Luca Bertolo Philip Guston, The Studio, 1969 |
8 luglio – Italo Zuffi Bruce Nauman, A Cast of the Space under My Chair, 1965-68 28 ottobre – Chiara Camoni Costantin Brancusi, Porta, 1914-16 18 novembre – Cecilia Canziani Cindy Sherman, Untitled Film Stills, 1977-80 *gennaio – Daniele Balicco Alberto Burri, Cretto di Gibellina, 1989 *febbraio – Pier Luigi Tazzi Rirkrit Tiravanija, Untitled (Fear Eats the Soul), 1994 |
* date da definire
Davide Ferri (Forlì, 1974) vive a Roma ed è critico e curatore indipendente. E’ docente di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Rimini (LABA) e tra i docenti del CFA in curatela museale e di eventi allo IED di Roma. Ha curato diverse mostre e progetti in alcune gallerie e musei d’arte contemporanea, tra i quali, di recente, Afro. Pensieri nella mano ai Musei San Domenico di Forlì, Franco Guerzoni. Nessun luogo, da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri alla Triennale di Milano, La figurazione inevitabile. Una scena della pittura oggi al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e, con Antonio Grulli, Sentimiento Nuevo. Incontri sulla nuova critica e scrittura d’arte in Italia al Museo MAMbo di Bologna. Attualmente sta lavorando alla mostra Tutta l’Italia è silenziosa, in dieci spazi tra ambasciate e accademie straniere a Roma.
Cecilia Canziani (Roma, 1976) è co-direttice di Nomas Foundation, centro per la ricerca e la produzione di arte contemporanea con sede a Roma dal 2009, insieme a Ilaria Gianni. Dal febbraio 2015 coordina il Corso di Alta Formazione in Curatela museale dell’Istituto Europeo di Design, Roma ed è Adjunct Professor presso la American University in Rome.