Ermete Trismegisto o Mercurio Termassimo significa “Hermes il tre volte grandissimo” e deriva dalla greco Ερμης ο Τρισμεγιστος. Nell’atmosfera sincretica dell’Impero romano, al dio Ermes fu dato come epiteto il nome greco del dio egizio Thot. Entrambi erano gli dei della scrittura e della magia nelle loro rispettive culture. Secondo Athanasius Kircher “Gli Arabi lo chiamano Idris, dall’ebraico Hadores(…), i fenici (…) Tauto, gli Egizi (…) Thoth ma lo chiamano anche Ptha e i Greci Ermete Trismegisto” (Obeliscus Pamphilius:91)
Inoltre il dio greco della comunicazione fu combinato con il dio egizio della saggezza come patrono delle antiche scienze dell’astrologia e dell’alchimia. Ad Ermete Trismegisto furono accreditati decine di migliaia di opere, di grande antichità ed immensa importanza. Nei dialoghi Timeo e nel Crizia, Platone riferisce che nel tempio di Neith a Sais vi erano stanze segrete contenenti registrazioni storiche possedute per 9.000 anni.
La cosiddetta “letteratura ermetica” è una categoria di papiri contenenti incantesimi e procedure di iniziazione. Nel dialogo Asclepio (dal dio greco della salute), facente parte del Corpus hermeticum, è descritta l’arte di imprigionare le anime dei demoni o degli angeli in statue con l’aiuto di erbe, gemme e profumi, come anche i metodi per far parlare e profetizzare le statue. In altri papiri vi sono formule per costruire artefatti ed animarli.
Ermete Trismegisto, in altre versioni, secondo la modalità dell’Evemerismo, era un uomo che era il figlio del dio Hermes, e nella Cabala, che fu ereditata dal Rinascimento, si immaginava che fosse un personaggio contemporaneo di Mosè e che comunicasse ai suoi adepti una saggezza parallela (l’etimologia occultista ha connesso i due creando il termine Thothmoses).
Durante il Medioevo ed il Rinascimento, opere attribuite ad Ermete Trismegisto, conosciute come Corpus hermeticum ebbero grande credito e furono molto popolari tra gli alchimisti. La “tradizione ermetica” fa riferimento all’alchimia, magia, astrologia e argomenti correlati. I testi si distinguono solitamente in due categorie: “filosofici” e “tecnici”.
Lo studioso classico Isaac Casaubon nel De Rebus sacris et ecclesiaticis exercitiones XVI (1614) mostrò che i testi erano più recenti e potevano essere datati intorno all’anno 300.
Per quanto il dato possa apparire dissonante dalla nostra idea di grande scienziato (e non v’è dubbio che egli meritasse tale titolo), Isaac Newton fu un assiduo studioso dell’apparato ermetico, e un sommo cultore dell’alchimia in genere.
Gli occultisti moderni continuano a pensare che alcuni di questi testi sarebbero di origine faraonica, e che i “42 testi essenziali”, che contengono il nucleo delle sue credenze religiose e la sua filosofia di vita, sarebbero nascosti in una biblioteca segreta.
Edgar Cayce asserisce che Ermes o Thot fu un ingegnere di Atlantide e che disegnò o diresse la costruzione delle Piramidi d’Egitto.