The early Van Gogh: “work against indifference”
Al Kröller-Müller Museum dal 24 settembre 2016 al 9 aprile 2017
The early Van Gogh: “work against indifference” mostra come, agli albori della carriera, Vincent van Gogh imparò a tradurre la propria visione del mondo in immagini.
Le circa 120 opere esposte appartengono al periodo 1880-1885 e furono realizzate nel Borinage belga, a L’Aja, nel Drenthe e a Nuenen. Per la realizzazione della mostra, il museo attinge alla sua vasta collezione di oltre 180 lavori su carta e quasi 90 dipinti.
L’importanza dei disegni di Van Gogh
La mostra pone l’accento sui disegni di Van Gogh, che vengono raramente esposti per via della loro sensibilità alla luce. Sono proprio i disegni a mostrare chiaramente come Van Gogh si sforzi di padroneggiare la tecnica per dare volume e movimento alle immagini. Inoltre l’artista non cerca una semplice rappresentazione veritiera della realtà. Egli cerca di dipingere “la vita” stessa, riproducendo imprecisioni che sono “più vere della realtà letterale”. Le opere esposte sono accompagnate da commenti dello stesso Van Gogh con citazioni tratte dalle sue lettere.
A differenza di contemporanei quali Isaac Israels o George Breitner, egli non rivolge l’attenzione alla vita cosmopolita della città, bensì ai margini della società, alle persone che devono lavorare duramente per guadagnarsi da vivere in umili botteghe o nei campi, in qualsiasi condizione atmosferica. Van Gogh cerca di esprimere con sincerità la sua compassione per il loro stile di vita o, come afferma in una lettera al fratello Theo: “Lo ripeto: il lavoro contro l’indifferenza – la perseveranza non è semplice, le cose facili contano poco.”
“Della gente, per la gente”
Auke van der Woud, autore di best-seller sull’Olanda del Diciannovesimo secolo (Een nieuwe wereld, Koninkrijk vol sloppen e De nieuwe mens) e curatore al Kröller-Müller Museum dal 1974 al 1981, è curatore ospite della mostra. Nei testi che accompagnano le opere e con l’aggiunta di fotografie realizzate da Henry Berssenbrugge (1873-1959), van der Woud colloca l’interesse inusuale di Van Gogh per l’uomo della classe operaia nel contesto del tardo Ottocento.