Davide Iodice musicista e sperimentatore concentra il suo percorso artistico nello studio della musica classica ed elettronica. Tra le sue esperienze spicca la collaborazione con l’Orchestra Sinfonica Bulgara in cui si trova ad affrontare tematiche di musica classica mista ad elettronica. Il suo LP self titled nasce dalla collaborazione con Gionata Bettini di Noise Cube un concentrato di musica elettronica ed armonie oniriche che spingono sempre più Iodice verso una forma compositiva libera e senza particolari preconcetti sullo stile canzone contemporanea. Il progetto nasce dalle contaminazioni dei sound e produzioni nord europee che hanno formato e plasmato l’idea del sound di Iodice ovvero un continuo mixing tra musica classica ed elettronica. Un album da scoprire di non facile etichettatura e che non si accontenta di un semplice ascolto.
Il disco è stato pensato e prodotto nel 2015 dopo un’esperienza difficile tra gli studi della teoria classica sperimentata insieme all’orchestra sinfonica Bulgara SFN di Sofia. L’esperienza successiva in terra islandese e la ricerca di sonorità scoperte tra le produzioni nord europee sono state la spinta che hanno liberato verve sperimentale. Un lavoro, che si è concentrato molto sulla ricerca di suoni nuovi creati grazie ad un attento studio nel sound design. Fu così che con Gionata Bettini, produttore artistico del disco, nacque una collaborazione musicale fortificata da una intesa artistica che mira a creare un progetto elettronico libero dai consigli e logiche commerciali contemporanee. Solo con questo pretesto si sono potute liberamente cucire le melodie dei testi, caratterizzati da sonorità e poetiche che vorrebbero invitare l’ascoltatore in un ambiente futuristico dove l’uomo sarà in continua ribellione e lotta contro una natura che non riconosce più. I testi infatti sono veri e propri dialoghi affettivi tra un ragazzo ed una entità aulica, un confronto tra la propria natura umana e il mistero della genesi. L’album rappresenta l’anticipo di un percorso artistico che vuole cavalcare visioni inspiegabili se non tramite la composizione di una poetica musicale che Iodice decide di adottare e che finalmente renderanno l’artista pienamente libero d’esprimersi.