Sul sito della band leggerete: «Era una sera d’estate del 2013. Quattro musicisti, ognuno con le proprie esperienze dopo uno spettacolo nell’afosa campagna reggiana.
…E così si parlava, davanti a qualche bicchiere di vino, delle esigenze fondamentali dell’essere umano: mangiare, respirare, ascoltare musica.”Ascoltare”, non “sentire”, perché vedevamo una differenza enorme tra intrattenimento e comunicazione, tra la lallazione e la comunicazione. E, pensavamo, non è necessario adottare un genere elitario per esprimere un concetto: anche un suono pop, rock, elettronico può convogliare bene un messaggio. Qualche mese dopo, questa idea era cresciuta (a prova della nostra convinzione) e si era trasformata in una band. Abbiamo pensato di iniziare “frequentando” i luoghi e le situazioni di un autore a noi molto caro: Pier Vittorio Tondelli.» A quest’ultimo la band emiliana dedica il suo esordio, pubblicato sulla sempre attenta New Model Label. Gli Emily Sporting Club sono: Nicola Pulvirenti (voce e testi) Silvio Valli (chitarre) Alfredo de Vincentiis (batteria ed elettronica), Elisa Minari (basso). Con un bagaglio alle spalle fatto di ingaggi, collaborazioni e progetti indipendenti, i quattro intraprendono oggi un nuovo viaggio, personale, più maturo, con sonorità svariate che vanno dal post punk alla new wave, non tralasciando certe sfumature prog. Attorno alla figura di Tondelli e del suo “Altri Libertini”, la band costruisce una sequenza di brani dal linguaggio preciso. Ma sia chiaro: non si tratta di una riduzione in musica dell’ opera, bensì dell’ unione di energie, idee, sensazioni, spunti personali che si uniscono a citazioni e testi. Ne viene fuori un disco vigoroso, eclettico. Un’ ottima partenza col rock minaccioso di Postoristoro e Emily Sporting Club per poi passare a una potentissima Piedi inversi. L’ elettronica di Boy è un piccolo passo falso. Del lavoro si impreziosisce della voce narrante di Gabriele Tesauri ma non convince a pieno. Poi attacca Hangover e tutto torna a brillare. Le folate prog di 2Mars lasciano spazio ad un’ energica e incessante Autobahn e una strepitosa Più di così (non se ne può), con in primo piano le parole taglienti di Pier Vittorio Tondelli narrate dalla voce Gabriele Tesauri. C’è molta ambizione e qualcosa da calibrare meglio. Ma tutto sommato siamo di fronte a un disco ispirato e maturo quanto basta.
Emily Sporting Club – Emily Sporting Club, la recensione
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