Morte a Facebook”, “morte all’America”. Con questi slogan circa 3mila persone si sono radunate in piazza a Lahore, nel nord-est del Pakistan, per protestare contro le caricature “oltraggiose” del profeta Maometto sul web. I manifestanti hanno bruciato bandiere americane, norvegesi, svedesi e danesi. Manifestazioni con centinaia di partecipanti si sono tenute anche a Karachi, Multan, Rawalpindi, Peshawar, Le autorita’ di Islamabad hanno oscurato il social network con l’accusa di diffondere “materiale blasfemo” dopo la pubblicazione di un concorso per vignette su Maometto. Al tribunale di Lahore che ha emesso la sentenza e’ seguito l’ordine dell’Authority per le telecomunicazioni che, con la stessa motivazione, ha disposto l’immediata sospensione dell’accesso a YouTube in tutto il territorio nazionale. Restrizioni hanno riguardato anche l’accesso a Wikipedia.
In Pakistan in piazza contro Facebook… la demenzialità non ha confini
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