Una leader indigena è stata assassinata in Colombia.
Yoryanis Isabel Bernal Varela, di 43 anni, era una leader della tribù Wiva e un’attivista per i diritti dei popoli indigeni e delle donne.
I Wiva sono una delle quattro tribù che abitano la Sierra Nevada di Santa Marta, una straordinaria montagna a forma di piramide nella Colombia settentrionale. Gli Indiani della Sierra Nevada credono di avere la responsabilità di mantenere l’equilibrio dell’universo.
Bernal Varala è l’ultima vittima di una lunga serie di attacchi contro i leader della Sierra Nevada, in prima linea nel movimento indigeno del Sud America. Molti Indiani sono stati uccisi dalle bande della droga, dai guerriglieri di estrema sinistra e dall’esercito.
Nel novembre 2012 Rogelio Mejía, leader Arhuaco, una delle altre tribù della Sierra Nevada, è sfuggito di poco a un tentativo di assassinio.
José Gregorio Rodríguez, segretario dell’organizzazione Wiwa Golkuche, ha dichiarato: “i popoli indigeni sono minacciati e subiscono intimidazioni. Oggi hanno assassinato una nostra compagna e violato i nostri diritti. Gli altri leader devono essere protetti.”
Il problema non è limitato alla Colombia. Gli indigeni vengono uccisi in tutta l’America Latina per il loro attivismo contro il furto delle loro terre e risorse. E raramente gli assassini sono consegnati alla giustizia.
A gennaio il leader indigeno messicano dei Tarahumara Isidro Baldenegro Lopez è stato assassinato. Nel 2005 aveva ricevuto il prestigioso Goldman prize per la sua lotta contro la deforestazione illegale.
Fonte: www.survival.it