Paolo Villaggio è un uomo elegantissimo, forse il più elegante del cinema italiano. Veste quasi sempre, sia d’estate sia d’inverno, con raffinatissimi caffetani colorati, sopra i quali indossa con grande disinvoltura giacche occidentali. Non è solo uno dei maestri del cinema italiano, è anche l’inventore dell’ultima grande maschera della commedia italiana: Ugo Fantozzi. Un giorno, i ragazzi delle future generazioni potranno rivedere, attraverso “i modi goffi e impacciati” (così li definisce il dizionario Zingarelli) di questo ragioniere, molti dei vizi della società italiana di fine millennio. Nella vita professionale di Villaggio ci sono poi stati Mario Monicelli, Federico Fellini, Ermanno Olmi, Marco Ferreri, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi e tanti altri. In questa conversazione Paolo Villaggio rievoca, con la consueta forza dissacrante, una vita intera, passata a inventare e a sognare. Cinema, amici, amori, viaggi e racconti pescati dal passato ma anche speranze, sogni, idee e desideri per il futuro compongono un ritratto lungo quasi ottant’anni. Parole agrodolci che diventano gli slanci di un cuore insolente e attento. Sì, Paolo Villaggio è un uomo davvero elegante, troppo ben vestito. Il resto è storia del cinema.
Non mi fido dei santi. Autobiografia bugiarda – Paolo Villaggio, Luca Sommi
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