Canzoni di eroi ed assassini, di impavidi e malati immaginari, di amanti e disillusi.
Canzoni dalle strade d’Irlanda alla provincia italiana, viaggiando leggeri sui ritmi degli zingari francesi per raccontare storie la cui gravità insegue il segreto della leggerezza.
Il poliedrico musicista già vincitore di un Premio Bindi e di una Targa Tenco, sceglie ora uno swing alla “Django Reinhardt” per raccontare la tipica sensazione di nodo alla gola che opprime chi accumula rabbie senza mai liberarsene.
Nel disco, registrato da Rossano Villa presso l’Hilary studio di Sori e masterizzato da Marco Canepa, Fabio Biale è accompagnato da Riccardo Barbera (contrabbasso), Saverio Malaspina (batteria), Fabio Vernizzi (pianoforte), Stefano Ronchi (chitarre), Luca Falomi (chitarre), Marco Vescovi (chitarra manouche), Stefano Cabrera (violoncello), Giorgia Mammi (clarinetto).
Il disco è impreziosito dalla presenza di alcuni ospiti tra i quali Zibba, Dario Canossi dei Luf e l’attore Mauro Pirovano.