La superficie delle piantagioni di coca in Colombia e’ cresciuta del 52% nel 2016, passando dei 96.000 ettari del 2015 a 146.000 nel 2016. E’ quanto hanno fatto sapere il 14 luglio le Nazioni Unite nel loro rapporto annuale in materia. In quanto alla produzione di cocaina, si e’ attestata su 866 tonnellate nel 2016, rispetto alle 646 del 2015, cioe’ un incremento del 34%.
“Il rapporto mostra un panorama complesso, le cifre mostrano una crescita significativa”, ha dichiarato in una conferenza stampa il rappresentante in Colombia dell’Ufficio ONU contro droga e criminalita’ (UNODC), Bo Mathiasen, che stima nientemeno che ci sia speranza per una soluzione praticabile al problema di coltivazione e produzione di cocaina in Colombia.
“La crescita si concentra nelle zone che gia’ producevano la coca in passato, non siamo di fronte ad un fenomeno di espansione”, ha tenuto a precisare Leonardo Correa, coordinatore del Sistema integrato di sorveglianza delle coltivazioni illegali (SIMCI), l’organismo dell’UNODC che fa il rapporto annuale.
Un cambiamento atteso con la riconversione delle FARC
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha deciso all’unanimita’ la creazione di una nuova missione in Colombia per aiutare i ribelli della guerriglia delle Forze Armate rivoluzionarie di Colombia (FARC) a reintegrasi nella societa’ e anche a favorire il processo di pace.
Le FARC hanno controllato per decenni delle zone dove la coltivazione delle foglie di coca, ingrediente base della cocaina, era florida. Gli agricoltori riceveranno delle sovvenzioni per indirizzarsi verso altre coltivazioni. La Colombia, secondo il rapporto, e’ il principale produttore dell’America Latina, seguita da Peru’ e Bolivia.
(da un lancio dell’agenzia France Press – AFP del 15/07/2017)