Barcelona è una città nella quale il mio cuore ha sempre pulsato. Ricordo il mio primo arrivo, 10 anni fa, mentre sull’autobus da Girona ascoltavo la colonna sonora di Tutto su mia madre. Le emozioni per la bellezza della città. Il calore della gente della Catalogna. Gli amori, le tante risate, gli amici incontrati, le notti e i giorni completamente perduto nell’anima di una città multietnica e accogliente. Difficile accettare che sia stata violentata da un atto terroristico. Nello stesso giorno, a poco distanza di ore e km nella città di Cambrils un altro attentato.
La Spagna è stata ferita, profondamente. Tante le polemiche, di certo siamo di fronte ad una nuova tipologia di “guerra”. Una guerra della quale siamo causa ed effetto. Una guerra della quale a trarne beneficio sono solo un manipolo di potenti mentre degli innocenti muoiono. Una guerra che porterà a meno libertà nelle democrazie occidentali e nuove guerre per la “pace” nelle terre del petrolio. Non è complottismo, ma semplice presa di coscienza di una società che crea e arma i propri mostri e poi con solenne ipocrisia, si impegna a “combattere” quei mostri in nome della libertà. Libertà di sottomettere, gestire, sfruttare e uccidere.
Gli attentati colpiscono sempre luoghi pubblici e persone innocenti, però personalmente continuo a non capire la logica di “attacchi” indiscriminati. Sarebbe più logico colpire i centri del potere. Qualcuno dirà perché in questo modo l’attenzione pubblica viene scossa maggiormente, generando paura collettiva. La paura, però, è un mezzo forte per poter controllare le masse. Ma il “controllo” a chi fa gioco? Noi persone comuni, siamo solo “carne da macello” nella mani di chi detiene il potere. Stiamo perdendo tutto ciò che siamo. Stanno alimentando la paura e la diffidenza verso “lo straniero”. A Barcelona sono stati uccisi e feriti uomini e donne di 35 nazioni differenti. Tutti stranieri. L’unico vero straniero è chi ci rende schiavi di paure e violenza, ma bisogna far attenzione e non concentrarsi solo sulla “pistola” che spara, ma comprendere quale la mano che “gestisce” quella pistola.
La Spagna ed il Mondo, piangono 14 morti e 92 feriti.
Questa la “pistola”: Driss Oukabir di 27 anni arrestato a Ripoll, titolare dei documenti con cui è stato affittato il furgone usato sulla Rambla e probabilmente il proprietario dell’auto usata a Cambrils.
Mohamed Houlikemlal di 20 anni, proveniente da Valla de Ceuta y Melilla è stato arrestato mercoledì ad Alcanar dopo l’esplosione nella quale è rimasto ferito.
Mahamed Houliè collegato all’esplosione di Alcanar (avvenuta il giorno prima dell’attentato a Barcelona) ed è stato fermato a Cambrils.
Moussa Oukabir 17 anni, Said Aallaa 20 anni, Mohamed Hychami 24 anni, Omar Houlikemlal 20 anni, Sahal el Karib 34 anni, Mohamed Aallaa 27 anni, Younes Abouyaaqoub 22 anni, Abdel Baki Essati, imam di Ripoll che avrebbe radicalizzato i giovani attentatori.
Quale la “mano” che ha realmente gestito i terroristi?