Vittime e carnefici, efferati crimini, procedimenti penali, desiderio di giustizia e tutela dei più deboli. Sono solo alcuni dei temi che sono stati affrontati durante la conferenza stampa UNAVI (Unione Nazionale Vittime) che si è appena conclusa nella Sala Stampa della Camera dei Deputati e che ha coinvolto l’onorevole Maria Stella Gelmini, il Presidente dell’associazione Unione Nazionale Vittime Paola Radaelli, Federica Pagani Raccagni, Fabio Misuri e Federica De Pasquale.
Al centro della discussione il desiderio di riportare l’attenzione da un lato sulle vittime di crimini violenti e sulle loro famiglie, spesso abbandonate dalle istituzioni, dall’altro sulla revisione del rito abbreviato nel procedimento penale per quanto attiene i reati di tentato omicidio e omicidio.
Tra i volti chiamati ad intervenire c’era anche quello di Edoardo Sylos Labini, attore e regista che da tempo si batte per la difesa dei valori quali famiglia, lavoro, patria e giustizia dando voce, attraverso la rete #Culturaidentità, a tutte le realtà che spesso non trovano spazio per esprimere il proprio pensiero.
“Il caso dei coniugi Solano, l’omicidio di Pietro Raccagni e l’omicidio di Francesco Maria Pennacchi sono solo alcuni esempi di ingiustizia all’italiana – spiega Edoardo Sylos Labini – Troppo speso i cittadini vittime delle violenze e le loro famiglie si sentono abbandonati dallo Stato che non è in grado di garantire la giustizia nel nostro Paese. L’Unione Nazionale Vittime nasce proprio con l’intento di tutelare le persone che hanno subito crimini efferati, sempre più numerose in Italia. Grazie alla rete #CulturaIdentità si restituisce una voce a chi per troppo tempo non l’ha avuta unendo le forze per il perseguimento di un’idea comune di giustizia e verità. Inoltre grazie alla stretta collaborazione con ilgiornaleOFF.it, l’Unione Nazionale Vittime avrà ogni settimana lo spazio per raccontare i casi di ingiustizia all’interno della rubrica #legittimadifesa, perché troppo spesso si tutelano più i carnefici che le vittime. Credo fermamente che la cultura della legittima difesa possa essere un deterrente verso chi compie atti di violenza. Difendere i propri cittadini deve essere un dovere per lo Stato e chi delinque deve capire che il nostro non è un Paese dove un reato così infame non viene punito adeguatamente. Il Parlamento dimostri quindi di difendere i cittadini e approvi la legittima difesa.”
L’Unione Nazionale Vittime è solo una delle numerose realtà che hanno deciso di aderire alla rete #Culturaidentità. Non solo associazioni ma anche giornalisti, imprenditori, artisti e numerosi cittadini che pensano che il Paese sia da rilanciare attraverso la difesa dei valori e la promozione del patrimonio culturale.