Il prossimo 3 dicembre, dopo un anno di assenza, torna in scena la “Superluna”, l’unica visibile nel 2017. Il nostro satellite, infatti, raggiungerà quel giorno la fase di Luna Piena, in prossimità del proprio perigeo (ovvero la minima distanza dalla Terra, che raggiungerà il 4 dicembre, di 357495 km, contro una distanza media di poco più di 384.000 km), dunque sarà un po’ più vicina, più luminosa e un po’ più grande del solito. Condizione questa che viene ormai popolarmente indicata come “Superluna”. Il termine, in sé, non ha valenza scientifica: in astronomia si preferisce parlare di Luna Piena al Perigeo, ma senza dubbio l’appellativo di “Superluna” ha un fascino tutto suo.
Viene considerata “Superluna” sia la Luna Piena che la Luna Nuova, a patto che essa si verifichi in prossimità del perigeo lunare, ossia con il nostro satellite alla minima distanza dalla Terra. La Luna, infatti, descrive attorno al nostro pianeta un’orbita marcatamente ellittica, perciò la sua distanza da noi non è costante, ma varia tra un valore minimo (perigeo) e un valore massimo (apogeo). Naturalmente, la Luna Nuova non è visibile nel cielo, pertanto l’unica “Superluna” osservabile è quella piena (a meno che non si verifichi un’eclissi di Sole in corrispondenza della “Superluna” nuova, come accadde nel marzo del 2016). Nel 2017, le Superlune sono quattro, l’unica piena e visibile sarà proprio quella del 3 dicembre prossimo, che chiude il ciclo di quest’anno.
“La prossima “Superluna” apparirà circa il 7% più grande e un po’ più luminosa della media, ma solo un osservatore esperto potrà rendersene conto”, afferma Gianluca Masi, astrofisico, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project. “Infatti”, prosegue Masi, “si tratta di variazioni non proprio eclatanti, che tuttavia aggiungono fascino all’evento, preziosa occasione per ammirare il nostro satellite naturale nel contesto del cielo notturno, un paesaggio sempre più trascurato e dimenticato”.
Lo spettacolo della Luna Piena, ancor più quello della “Superluna”, è massimo al suo sorgere, ovvero al calar del Sole, o al tramonto del nostro satellite, ossia all’alba (la Luna Piena brilla in cielo dalla parte opposta rispetto alla nostra stella, sicché essa sorge al tramonto del Sole e tramonta all’alba). “Durante il crepuscolo”, dice l’astrofisico Gianluca Masi, “la luce solare residua consente di ammirare il paesaggio terrestre mentre la Luna piena si alza o cala sull’orizzonte”. “Di notte”, prosegue Masi, “la sua luce è molto intensa, quasi abbagliante, rispetto a quella molto discreta del panorama”. “Al suo sorgere, la Luna”, aggiunge l’astrofisico Gianluca Masi, “si proietta dietro palazzi ed elementi del paesaggio, generando la sensazione che il suo disco sia più grande, ma è solo un’illusione ottica, dovuta appunto alla presenza nel campo visivo di termini di paragone, tratti dall’ambiente”.
Il Virtual Telescope, grazie ai suoi strumenti mobili, riprenderà la “Superluna” del 3 dicembre mentre sorge sull’orizzonte di Roma, tra i più celebri monumenti della Capitale, condividendo in diretta la visione, come sempre, con i curiosi di tutto il mondo. Il commento all’evento sarà dell’astrofisico Gianluca Masi.
La diretta è fissata per il 3 dicembre 2017, a partire dalle ore 17.00.
La partecipazione è gratuita. E’ sufficiente accedere, il 3 dicembre dalle ore 17.00, al sito https://www.virtualtelescope.eu.