Quattro chiacchiere con Luca Bretta

Cosa ti ha spinto verso la musica?
Sicuramente il mio approccio alla musica è arrivato in maniera molto spontanea e naturale. Non ci sono stati eventi significativi se non alcune canzoni che ascoltavo in macchina dei miei genitori quando ero piccolo. Ho sempre avuto un’indole musicale fin da molto piccolo.

Quali sono i lati positivi e quelli negativi nell’essere cantante?
Cantare e scrivere mi permette di essere libero. Lati negativi al momento non ne ricordo se non il fatto di non poter far arrivare la mia musica a tutto il mondo.

Raccontaci un po’ del tuo percorso artistico…
Ho iniziato a suonare la chitarra ed il basso nel lontano 2006. Dopo diversi anni passati a militare come bassista nella mia prima band ho iniziato il mio percorso solista nel 2012. Da allora ho pubblicato molti singoli e due album: “Disconnesso” (2015) e appunto “L’1%” (2017). Ho avuto la fortuna di fare moltissimi live anche in apertura a diversi big tra cui Luca Carboni, Noemi, Bobby Solo, Francesco Gabbani, Nesli e molti altri…

Cos’è la musica per te?
Libertà.

Parliamo de L’1%: come nasce?
Tutte le canzoni nascono da esperienze che ho vissuto in prima persona. Mi sono chiuso oltre nove mesi nel mio studio di registrazione per registrare tutte le idee che ho raccolto in oltre due anni di vita. E’ nato così questo nuovo album ricco di nuove sfaccettature musicale che non avrei mai immaginato di creare prima.

Progetti futuri?
Suonare in giro il più possibile

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