E’ necessario che i bagnanti del mar Mediterraneo vadano a zig zag tra le bottiglie di plastica perché gli abitanti di quelle zone si diano da fare? E’ il timore dell’associazione WWF che ha pubblicato l’8 giugno un rapporto sulla plastica nel nostro mare “chiuso”.
Secondo l’associazione, l’Europa da sola getta, ogni anno, fino a 500 mila tonnellate di plastica, e fino a 130 mila tonnellate di microplastiche (piccoli pezzi con un diametro inferiore a 5 mm), e questi ultimi minacciano ancor di più la fauna marina. Questi piccoli pezzi sono, per esempio, ingeriti dai pesci di specie marine come la tartarughe di mare.
Facendo il rapporto coi 31 milioni di secondi che rappresentano un anno, gli europei da soli buttano fino a quindici chili di plastica nel mare e quattro chili di microplastiche… ogni secondo.
Il WWF auspica un accordo internazionale per ridurre i rifiuti di plastica e propone queste soluzioni:
– lottare contro il materiale per la pesca “fantasma”, abbandonato nell’acqua;
– favorire il riciclaggio (solo il 22% della plastica consumata é riciclato);
– stimolare l’industria a sviluppare alternative riciclabili o passibili di compostaggio;
– il settore del turismo deve vietare l’uso di plastiche, cannucce, etc.
Su questo ultimo punto, la Commissione europea ha annunciato, a fine maggio, di voler ridurre drasticamente l’uso di prodotti monouso di plastica. Essa propone il divieto di prodotti di plastica come le postare e i piatti di plastica usa-e-getta, le cannucce, gli steli per i palloncini e i cotton-fioc, con l’obbligo per i produttori di fabbricarli con prodotti più sostenibili.
fonte aduc