Il pericolo che dietro una recensione di un albergo si camuffi, a volte, l’interesse di favorire – o sfavorire – un concorrente è sempre dietro l’angolo. E lo sa bene anche il ceo e presidente di TripAdvisor, Stephen Kaufer che, si legge sul Corriere della Sera, ha elencato gli antidoti utilizzati dalla piattaforma per contrastare i falsi giudizi.
Nel procedimento, la stessa TripAdvisor si è costituita parte civile, aggiunge la nota, “e ha condiviso le prove raccolte dal suo team interno di investigazione frodi e fornito il supporto dei suoi consulenti legali italiani”.
“Crediamo che si tratti di una sentenza storica per internet – commenta Brad Young, vp, associate general counsel di TripAdvisor -. Scrivere recensioni false ha sempre rappresentato una violazione della legge ma questa è la prima volta che, come risultato, il truffatore è stato mandato in prigione”.
Il manager aggiunge: “Investiamo molto nella prevenzione delle frodie siamo efficaci nell’individuarle: dal 2015 abbiamo bloccato le attività di più di 60 aziende di recensioni a pagamento nel mondo. Ma non possiamo fare tutto da soli ed è per questo che desideriamo collaborare con le autorità competenti e le forze dell’ordine per supportare i loro procedimenti penali”.
Pascal Lamy, chairman del World Committee on Tourism Ethics dell’Unwto ha aggiunto: “Le recensioni online rivestono un ruolo fondamentale nel turismo e nelle decisioni di acquisto dei consumatori ma è importante che tutti seguano le regole”.
fonte aduc