Il caso di cronaca nera di Stefano Cucchi, interpretato magistralmente da Alessandro Borghi. Una storia di 7 giorni iniziata con un episodio di violenza inaudita. Noi non lo vediamo questo episodio. Ma ne vediamo gli effetti. I segni indelebili sulla pelle di Stefano. Quei segni che lo accompagneranno in tutto il film, durante tutti i suoi spostamenti. Durante tutti i suoi incontri. E in effetti in questi incontri, nessuno può restare indifferente.
“Cosa ti sei fatto?” Gli viene chiesto
“Sono caduto dalle scale.” Risponde lui
Ma di tutta la gente che incontra, non riesce mai a vedere le persone che vorrebbe: la sua famiglia, il suo avvocato. Perché la burocrazia è lunga e complessa. E lui sempre più debilitato. A volte ha la forza di arrabbiarsi, altre volte solo di abbandonarsi a se stesso e di non combattere più. Ed è in quest’opposizione che noi cogliamo il suo dolore: la volontà di ribellarsi è frenata dalla paura, dalla mancanza di fiducia nelle persone che ha attorno.
Alla fine quei segni di violenza di moriranno con lui. Ma non tutto è morto. La sua storia è viva. E questo film ne è la testimonianza.