Olanda, Francia, Spagna e Regno Unito. Sono queste le mete scelte da 2.000 italiane all’anno per l’interruzione volontaria della gravidanza dopo gli ufficiali 90 giorni previsti dalle legge 194. “In questi Paesi gli italiani trovano quelle possibilita’ che la nostra legge sull’aborto non prevede. Si possono spendere circa 900 euro per un aborto nelle tante cliniche private, ad esempio olandesi, che offrono questo servizio”, afferma Emilio Arisi direttore di ostetricia dell’ospedale S.Chiara di Trento a margine del congresso europeo della contraccezione in corso all’Aja.
E sono molti i centri in Olanda che ospitano, come spiega Arisi, circa un donna italiana alla settimana che si sottopone a un’interruzione volontaria di gravidanza oltre i 90 giorni previsti dalle legge 194. “Il viaggio all’estero per abortire e’ la scelta delle donne italiane che per molti motivi non riescono a dimostrare, come prevede la legge, la necessita’ di un’interruzione, ovvero malattie degenerative o malformazioni del feto che ne compromettono la salute”, come prevede l’art. 6 della legge 194 approvata proprio il 22 maggio del 1978.
“Le donne che arrivano al viaggio all’estero – conclude Arisi – per abortire hanno di solito piu’ di trent’anni e spesso gia’ un figlio. Ma si possono trovare giovanissime, anche minorenni, accompagnate dai genitori che si trovano costretti a sacrifici anche economici per questa scelta”.
fonte aduc