Il Movimento pastori sardi incontrerà lunedì 14 febbraio a Roma il ministro per le Politiche agricole, Giancarlo Galan. La conferma della convocazione è arrivata in queste ore, anche grazie all’interessamento del deputato sardo dell’Italia dei Valori, Federico Palomba, fra i primi a presentare un’interrogazione in Parlamento dopo i fatti avvenuti a Civitavecchia il 28 dicembre del 2010. La riunione di lunedì avverrà nella sede del ministero. “Per il Movimento pastori sardi, il prossimo incontro a Roma, è un importante e decisivo riconoscimento del ruolo che ha svolto, negli ultimi vent’anni, a favore di un rilancio non solo economico ma soprattutto sociale della pastorizia e in generale dell’agricoltura” scrive in una nota il leader del Movimento Felice Floris che sottolinea “che è ormai chiara la volontà del Movimento di ricercare nelle istituzioni interlocutori capaci di dare risposte immediate a un settore, quello ovi-caprino, da sempre trainante non solo in Sardegna, con i suoi tre milioni e mezzo di capi, ed anche in Italia, con altri tre milioni di capi fra Sicilia, Lazio, Toscana, Basilicata e Abruzzo, e in tutta l’area del Mediterraneo.”
“Finora dalla Giunta regionale – prosegue la nota di Floris – l’Mps ha ricevuto soltanto delle discutibili risposte tampone, ma non sappiamo ancora se serviranno ad arginare la crisi che da un decennio ha messo in ginocchio oltre la metà delle aziende agropastorali. Lunedì al ministro Galan chiederemo interventi di più largo respiro, nella convinzione che soltanto una politica nazionale a favore del nostro settore possa essere il vero spartiacque tra la lunga stagione della sopravvivenza e quella nuova dell’indispensabile riconoscimento del ruolo e della dignità di chi lavora nelle campagne. In passato, questo è già avvenuto per il settore nazionale del latte vaccino e oggi, con forza e convinzione, crediamo sia arrivato il momento che gli stessi diritti siano riconosciuti anche ai pastori. Diritti più volte richiesti alle istituzioni e agli altri protagonisti della filiera del latte ovi-caprino nelle manifestazioni di piazza organizzate dagli aderenti al Movimento in Sardegna e nella penisola, sotto la spinta di una base spontanea e per nulla disponibile ad accettare le imposizioni delle tradizionali e logore associazioni di categorie. Inoltre lunedì chiederemo al ministro di farsi portavoce delle istanze del mondo agropastorale anche presso la Commissione e il Parlamento dell’Unione Europea, che hanno il dovere di aprire un tavolo permanente di confronto sulle problematiche del nostro settore dal momento della produzione fino a quello della commercializzazione del prodotto finito. Ė in quest’ottica che da mesi il Movimento pastori sardi ha dato vita a diversi incontri nazionali e internazionali, per costituire il Movimento dei pastori del Mediterraneo, proprio perché sentiamo la necessità della nascita di una “voce unica” in grado di interloquire con l’Unione Europea. Col ministro parleremo anche di questo progetto e per riprendere una sua recente dichiarazione, concludiamo questa nota con queste parole: “I pastori europei da tempo hanno cambiato mentalità, come invocato dallo stesso ministro Galan, spetta adesso alle istituzioni metterci nelle condizioni reali di produrre per competere e non più sopravvivere”.
Movimento Pastori Sardi