Capire che siamo imperfezione è molto difficile. Penso, che ci preoccupiamo troppo dell’immagine che vogliamo dare di noi stessi all’esterno.
Riconoscere di avere limiti e paure, vuol dire amarsi profondamente, poiché se si riconoscono i propri limiti, è possibile superarli e se si trovano le ferite, è possibile curarle.
Se guardo dietro un’immagine smetterò di perdermi in un riflesso superficiale e navigherò le profondità dell’esistere, con tutte le difficoltà e le sconfitte che la navigazione in acque insicure e tempestose comporta. Ho una vita di errori e di strade sbagliate. Sono imperfezione e sono il “prodotto” delle mie scelte. NON sono incazzato con il Mondo e NON penso che la vita mi ha “bastonato”. Penso, molto sinceramente, che ho sempre e ripeto il sempre, scelto e come tale ho deciso di assumermi tutta la responsabilità ed ovviamente accettare le conseguenze. Con il tempo ho imparato a “chiedere” alla vita, a cogliere le opportunità e cercare di migliorare la mia condizione. Sono tanti i NO ricevuti, ma sono anche tanti i SI ricevuti.
HO la voglia, costante, di crescere ed evolvermi al meglio delle mia capacità accettando che sono imperfezione. Nutrendomi di tranquillità e di cose semplici, a volte pretendendo, altre no. Perché no, a volte sono l’essenza dell’insostenibile leggerezza dell’apparire, poiché sono me stesso, il vero me stesso, anche quando appaio…
Strana società la nostra, popolata di persone che a tutti costi vogliono appare. Voler essere qualcuno a tutti i costi, quando si ha la consapevolezza di essere nessuno? Non saprei.