Quasi un miliardo di multe in un anno con una importanza crescente per quelle relative alla tutela dei consumatori. E’ il bilancio 2018 dell’Autorità Antitrust, competente sia per la legge 287 del 1990 che per il Codice del Consumo, che l’Adnkronos ha calcolato sulla base dei dati Antitrust. Per l’esattezza le sanzioni del Garante, che finiscono ogni anno in un capitolo del bilancio dello Stato, sono state pari a 885 milioni di euro, di cui 820 per la parte concorrenza (in questo caso il tetto sanzionatorio è il 10% del fatturato dell’imprese) e 65 milioni di euro per la parte di attività relativa alla tutela dei consumatori (per cui il massimo edittale è invece di 5 milioni di euro). Ed è su quest’ultimo aspetto che sta crescendo l’attenzione di Piazza Verdi, in quanto aumentano le pratiche commerciali scorrette nel settore delle vendite legate a presunti investimenti redditizi che invece tali non sono. Attualmente sono all’esame dell’Autorità una decina di casi ancora aperti e segnalati da associazioni e cittadini comuni relativi a vendite piramidali. Una di queste è stata chiusa da poco con una multa complessiva di tre milioni e 200.000 euro: si tratta di Lyoness Italia, che ha usato un sistema di promozione per diffondere fra i consumatori una formula di acquisto di beni con cashback (cioè con la restituzione di una percentuale del denaro speso presso gli esercenti convenzionati). Un sistema, questo, dalle caratteristiche piramidali, fattispecie annoverata dal Codice del Consumo tra le pratiche commerciali in ogni caso ingannevoli.
Il sistema di promozione, che ha coinvolto decine di migliaia di consumatori, utilizzando il pretesto del vantaggio degli acquisti con cashback, si sostanziava in realtà nel reclutamento di un numero elevato di consumatori ai quali viene richiesto, dopo aver assunto la veste di incaricato alle vendite, di pagare una fee di ingresso particolarmente elevata per accedere al primo livello commissionale (pari a 2.400,00 euro) e iniziare la ”carriera” come Lyconet Premium Marketer. Successivamente, queste persone dovevano reclutare altri consumatori, nonché effettuare ulteriori versamenti per progredire nella ”carriera”. Il conseguimento di elevati livelli di Shopping Points – il meccanismo di remunerazione del piano di compensazione – era in sostanza possibile solo con versamenti di somme di denaro da parte dei consumatori aderenti o da parte dei soggetti da questi ultimi reclutati. Numerose decine di migliaia di consumatori hanno versato le somme di denaro in questione per entrare, partecipare e rimanere nel sistema e solo pochissimi soggetti sono effettivamente riusciti a conseguire posizioni rilevanti. L’Autorità Garante ha inoltre accertato le modalità ingannevoli con le quali erano prospettate le caratteristiche, i termini e le condizioni del sistema di promozione Lyoness. Il caso di OneCoin legato al boom delle criptomonete è più ‘datato’, visto che la maxi-multa è stata comminata nel 2017, ma egualmente esplicativo delle problematiche delle vendite piramadali. La diffusione di OneCoin avveniva attraverso un sistema di vendita piramidale.. L’acquisto del kit di formazione infatti celava la fee d’ingresso per entrare nel sistema e convincere altri consumatori della bontà del prodotto. In realtà la criptomoneta OneCoin, di cui non è stato possibile verificare l’esistenza, era il pretesto per un sistema che aveva esclusivamente come obiettivo (e si sosteneva attraverso) l’inserimento di altri consumatori.
fonte aduc