Il 24 luglio, davanti al Comune di Cappadocia, abitanti e villeggianti delle frazioni di Petrella Liri, Cappadocia e Camporotondo hanno dato vita a una manifestazione pacifica chiedendo l’intervento del Commissario prefettizio Franca Santoro contro la decisione del Consorzio Acquedottistico Marsicano (CAM) di erogare su turnazione l’acqua nel Comune.
Infatti, a partire da giovedì 23 luglio il Consorzio ha deciso di distribuire l’acqua nel Comune di Cappadocia dalle 6.00 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 21.00 interrompendo così il servizio per tutto il pomeriggio e tutta la notte. La stessa ordinanza, ha, invece, disposto per il Comune di Sante Marie, solo nella zona Dolomiti d’Abruzzo, la chiusura soltanto per 6 ore notturne dalle ore 23.00 alle 5.00. Tale provvedimento, inoltre, è stato comunicato il giorno stesso dell’entrata in vigore senza, quindi, dare un minimo di preavviso alla popolazione e soprattutto senza indicare la durata temporale di queste turnazioni.
A far scendere in piazza residenti e villeggianti è stata soprattutto la scelta da parte del CAM di razionare il servizio nell’orario diurno andando, di conseguenza, a recare danni oltre che agli abitanti anche alle varie attività commerciali presenti sul territorio – diversi bar, ristoranti, parrucchiere alimentari e persino un albergo – che rischiano di dover esporre all’ingresso dei loro negozi il cartello “Chiuso per mancanza di acqua”.
Inizialmente il commissario si è rifiutato di incontrare i cittadini e ascoltare le loro ragioni ma, dietro le loro proteste ha dovuto cedere accettando di ricevere soltanto due rappresentanti: Angelo Augusto Coletta e Lucilla Lilli.
“Dall’incontro con il commissario Santoro non è emerso nulla di buono a favore degli utenti. Non ha fatto altro che confermare la decisione del Consorzio suggerendo di procurarci dei serbatoi di riserva!”, spiega Lucilla Lilli, rappresentante dei commercianti del Comune di Cappadocia che come tutti, dopo i lunghi mesi di lockdown confida nella stagione estiva per risollevare le sorti della propria attività. “L’interruzione dell’acqua, così come è stata decisa dalla Direzione della CAM, rischia di penalizzare tutto l’indotto turistico. – prosegue Lilli – Il problema della mancanza di acqua nel Comune di Cappadocia, in particolare a Camporotondo, è ventennale e noto a tutti ma mai era stata chiusa l’acqua durante il giorno. Comprendiamo la necessità di razionare la distribuzione ma chiediamo al Cam di rimodulare gli orari, renderli omogenei tra i comuni più penalizzati dalla posizione in altura e fare tutte le manovre tecniche che nell’immediatezza dell’emergenza possono ridurre il disagio, evitando le chiusure durante le ore diurne. In questo periodo ci sono tante famiglie con bambini e anziani, l’emergenza sanitaria raccomanda il massimo dell’igiene in casa e nei locali pubblici, stare senz’acqua è un problema serio”.
Mai come quest’anno, dopo il lungo isolamento, nei mesi di luglio e agosto le quattro frazioni tornano a ripopolarsi, riaprono le seconde case e tutte le attività commerciali confidano nella stagione estiva per risollevare le loro sorti messe a dura prova dall’emergenza sanitaria da Covid 19.
La popolazione è intenzionata a andare avanti con la protesta e si sta attivando per raccogliere le firme da presentare al Cam e alla Procura della Repubblica.