L’azienda sanitaria verifichi le condizioni di un paziente per l’accesso al suicidio assistito, in attuazione della «sentenza Cappato» della Corte Costituzionale. Lo ha disposto, fa sapere l’Associazione Luca Coscioni, il Tribunale Civile di Ancona dopo il reclamo proposto da un 43enne marchigiano tetraplegico, immobilizzato da dieci anni per un incidente stradale e in condizioni irreversibili. In precedenza il 43enne – assistito dai legali del collegio di giuristi per la libertà – si era visto negare dall’azienda sanitaria (anche per la verifica delle condizioni) e dal giudice, l’istanza di suicidio assistito.
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