Leggo molte polemiche sulla Guerra in Ucraina. Noi europei abbiamo molte colpe, spesso ci siamo girati dall’altra parte, mentre le Guerre avvenivano ad un passo da casa nostra. Siamo stati cinici. Abbiamo visto le Guerre, senza mai guardarle sul serio. Tutto sembrava lontano anche se poi, così non è mai stato.
Oggi, forse e ripeto il forse, siamo differenti. Abbiamo deciso di non girarci dall’altra parte. Abbiamo deciso che il popolo Ucraino è la nostra “gente”.
No, non possiamo fermarci a “parlare” del passato e di tutti gli errori/orrori che abbiamo commesso. Dobbiamo guardare il presente. Possiamo partecipare al futuro. Possiamo decidere ora, con fermezza. Possiamo non spegnere la sofferenza di un intero popolo, pensando che “in fondo non ci riguarda”. Cazzo se ci riguarda. Questa è la nostra gente. Le nostre facce. Il nostro dolore. I nostri bambini che vengono uccisi. I nostri anziani che rimangono in Ucraina perché non sanno dove andare. I nostri uomini che combattono per la vita e la libertà. Questa è la nostra Guerra. Dobbiamo dirlo forte. E’ la nostra Guerra. Dobbiamo partecipare alla Guerra promuovendo con tutte le nostre forze la PACE… ed allora fratello e sorella Ucraina ti verremo a prendere e saremo un istante di quiete a questo destino che non avete scelto.
Forse e ribadisco il forse, comprendere e fare propria la “difficoltà” altrui, ci può permettere di ridimensionare i nostri “futili quotidiani problemi”. Forse… E’ necessario capire che siamo “popolo”, oltre qualsiasi mediocre nazionalismo/egoismo siamo popolo!
A volte penso di essere fortunano a non avere figli, perché confesso che mi vergogno profondamente di questo Mondo e della società che abbiamo creato. Poi osservo le azioni di tante persone e comprendo che, forse, vale la pena esserci.
Quando sei nel buio più profondo, anche una piccola luce può illuminare l’oscurità.
Forse, e ribadisco ancora il forse, l’orrore di questa Guerra, ci permetterà di vedere gli “orrori” che si nascondono nelle pieghe della nostra società… indifferenza, mancanza di empatia, prevaricazione, diseguaglianza economica, crisi di valori, mancanza di etica, fame, corruzione, fanatismo e molto altro.
Penso che in fondo la domanda è semplice…
Se un altro essere umano è in difficolta, nella quotidianità di tutti i giorni, cosa faccio?
La risposta è semplice come la domanda…anche se mentiamo a noi stessi quasi sempre…
La mia risposta (sincera) è la seguente: spesso mi sono girato dall’altra parte. Preso da me stesso ed anche dal mio benessere ho visto come una “minaccia” la situazione problematica del mio “prossimo”. Ho dimenticato che quando io ho avuto bisogno, ho avuto la fortuna di trovare chi mi ha teso una mano e mi ha “salvato”. Ho dimenticato cosa ha significato per me quell’aiuto. Ho dimenticato cosa vuol dire non essere soli e potersi rialzare.
Ora ricordo…
Questa è la MIA GUERRA. Questo è il mio popolo.
Ucraina, questa è la mia Guerra, questa è la mia gente.
L’ALCHIMISTA NON percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille).
La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi ci ritiene utile.