Dino Orlandi sul mensile “Il giornale dei Misteri”, primavera-estate del 1991 riporta la notizia di una notevole scoperta. Un gruppo di ricerca guidato dal geom. Giovanni Lamoretta, assessore al comune di Bomarzo, hanno riportato alla luce un altare primitivo rupestre, che ha dei cavità, dell’incisioni e dei simboli. Il sito si trova nella zona boschiva di Bomarzo “Sacro Bosco.
“Si tratta di un grande blocco di pietra che nella parte emergente dal suolo occupa un volume di poco meno di quattro m3, con un andamento irregolare, superfici alterne, alcune disposte scalarmene, con complicate simbologie alla base e grandi segni solari –o indefiniti – nel prospetto occidentale. Al vertice dell’area è stato scavato un profondo alveo rettangolare. In alcuni punti delle superfici verticali sono state aperte delle nicchie di notevoli proporzioni, profonde una quindicina di centimetri, probabilmente destinate ad accogliere strumenti rituali e di culto. Il lavoro risulta eseguito non con scalpelli a taglio, ma con utensili a punta, specie di grandi bulini, che hanno lasciato evidenti tracce sulle pareti delle nicchie stesse . il simbolo più evidente, un sole con raggi curvi verso sinistra – il che indicherebbe una rotazione destrorsa – è sul fronte occidentale dell’area, circa 80/90 centimetri dal piano di campagna, ma l’allegoria solare deve essere presa con una certa prudenza. Il senso generale dell’impianto sembra più rivolto a una dedicazione uranica, che pare confermarsi nel complesso simbolico degli altri segni incisi. Gli affossamenti del piano superiore mostrano le tracce di un esercizio sacrificale che, vista l’ambientazione generale, sembra anch’esso di natura uranica. Si sarebbe così in presenza di un culto indirizzato a potenze cosmiche, che sopravanzano il senso planetario e solare del simbolo più evidente.