Liu Pengli principe di Jidong, II° Secolo aC della dinastia Han. È stato il secondo serial killer conosciuto nella storia.
Liu Pengli era il terzo figlio di Liu Wu, principe di Liang, e nipote dell’imperatore Jing. Era principe di Jidong nel sesto anno del Regno di Mezzo dell’imperatore Jing di Han (144 a.C.).
Sima Qian racconta che Liu Pengli divenne re della città di Jidong nel 144 a.C.. Ventinove anni dopo l’instaurazione del suo governo divenne crudele e arrogante: insieme ad un modesto esercito di giovani schiavi avrebbe organizzato una moltitudine di saccheggi ai danni delle famiglie del suo regno e sequestrato loro tutto ciò che possedevano per “puro divertimento”. Durante questi assalti uccise moltissime persone. I suoi crimini erano conosciuti in tutto il regno, ma nessuno voleva mettersi contro una persona così ricca, potente, conosciuta e soprattutto brutale. Il popolo era così spaventato che aveva paura di uscire di casa la notte.
Fu solo nel ventinovesimo anno del suo regno, che il figlio di una delle vittime denunciò i suoi efferati crimini all’imperatore Jing. Conosciute le atrocità commesse, gli ufficiali della corte suprema richiesero che Liu Pengli fosse subito sentenziato a morte. L’imperatore, non sopportando il pensiero di avere suo cugino ucciso, lo punì togliendogli ogni titolo e diritto nobiliare e lo ridusse ad un semplice cittadino, per poi mandarlo in esilio nella regione di Shangyong (l’odierna Zhushan) nella provincia di Hubei. Le sue terre e i suoi beni vennero presi dall’imperatore Jing.
Sima Qian raccontò la storia di Liu Pengli anni dopo la sua morte, senza però riportarne la data. Con le sue oltre 100 vittime, viene considerato come uno dei peggiori serial killer della Cina e di tutta l’antichità.