Secondo fonti locali, dal bacino dei liquami di scarico della controversa raffineria di alluminio della Vedanta Resources’ sta fuoriuscendo fango tossico di colore rosso.
I rifiuti sarebbero colati da una crepa della parete di contenimento, filtrando nei ruscelli vicini. Allo staff della Vedanta sono occorse molte ore prima di riuscisse ad arrestare la perdita.
Secondo la testimonianza rilasciata da un uomo del posto, il pesce avrebbe cominciato a morire dopo soli 15 minuti che il fango si era riversato nelle acque.
La Vedanta, che è una delle 100 società più capitalizzate quotate allo Stock Exchange di Londra, nega l’esistenza della fuga, e sostiene che il fango rosso sia “terreno di costruzione” mescolatosi all’acqua piovana nei pressi del bacino. Ma un giornalista locale denuncia che lo staff di sicurezza della Vedanta ha tentato di bloccare chiunque cercasse di filmare o fotografare la scena.
Attorno alla raffineria di alluminio della Vedanta, che si trova nello stato di Orissa, nell’India orientale, vivono alcuni membri della tribù dei Majhi Kondh Quando fu costruita la raffineria, più di cento di famiglie persero le loro case, e molte altre i loro terreni agricoli.
TLa storia della raffineria era già finita in prima pagina l’anno scorso, quando la vicina tribù dei “Dongria Kondh”/popoli/dongria vinse una storica campagna contro il devastante progetto minerario ad essa associato.
Nell’agosto 2010 il Ministero dell’Ambiente dell’India bloccò sia i progetti di costruzione della famigerata miniera sia quelli per l’espansione della raffineria, adducendo come motivo “il totale disprezzo per la legge” dimostrato dai loro promotori. La Vedanta e l’Orissa Minino Corporation sono ricorsi in appello in tribunale nella speranza di riuscire a far revocare i divieti.
L’anno scorso, quando un bacino di fango rosso collassò in Ungheria, morirono molte persone e ne furono ferite più di cento.
Fonte: www.survival.it