L’europarlamentare presenta interrogazione alla Commissione Ue: “Settore olivicolo a rischio default. Mezzogiorno d’Italia il più colpito”
“Il comparto agricolo, a partire da territori del Mezzogiorno d’Italia, a palese vocazione rurale, è tra quelli che pagano il prezzo più alto dell’incremento del costo dell’energia. Il riverbero, inevitabile, è nell’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Una crisi che ha messo letteralmente in ginocchio il settore dell’olivicoltura, che ha visto lievitare i costi di molitura fino a oltre il 40%. Alla luce di un sensibile peggioramento della crisi, inasprita dall’effetto boomerang delle sanzioni alla Russia, dalle speculazioni sul mercato del gas e dalla siccità che ha caratterizzato l’ultima estate, è opportuno individuare, al più presto, fondi straordinari che diano ossigeno a un comparto produttivo che fa da volano per l’economia dell’intera Europa, a partire dal nostro Mezzogiorno”. È l’allarme lanciato dall’europarlamentare del Gruppo Greens/Efa Piernicola Pedicini, che ha aderito alla petizione lanciata dalla Rete Recovery Sud e che, sul tema, ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea
“Il Governo che si insedierà nei prossimi giorni, d’intesa con le singole Regioni, ha il dovere di contemplare, tra le priorità, la salvaguardia delle imprese agricole, fondamentali per il nostro sistema produttivo. Allo stesso modo – conclude Pedicini – dopo essere intervenuta lo scorso marzo con uno stanziamento di 500 milioni a beneficio dei produttori agricoli, la Commissione europea deve lavorare all’individuazione di un nuovo contributo eccezionale, teso a salvaguardare un settore il cui fallimento rischierebbe di trascinare con sé l’economia dell’intera Europa”.