Sulle pagine di MondoRaro, abbiamo gia parlato dei TOLIMAN e del loro EP di debutto: ABSTRACTION. Oggi li conosciamo un po’ meglio con un’intervista.
Ciao ragazzi e benvenuti tra le pagine di MondoRaro. Inizierei subito parlando della storia della band, come è nata?
È un onore per noi, grazie mille per averci invitati!
Riccardo(chitarra): Questa band è nata quasi per gioco. Il nucleo strumentale si è formato ad inizio 2016, ma non era chiaro se si sarebbe trattato di un progetto duraturo nel tempo. Trovando quasi subito un’intesa vincente, non ci è voluto molto prima che si cominciasse a scrivere, cominciando anche a suonare live, sempre come formazione strumentale.
La svolta è arrivata poi con l’ingresso di Paola nell’ottobre 2016: i gusti musicali affini e l’impegno congiunto hanno in breve tempo portato alla costruzione di un repertorio musicale molto personale, da cui sarebbero poi stati estratti i brani che compongono questo EP.
La band oggi per noi è diventata una famiglia nella quale, ognuno divide e condivide. Siamo molto orgogliosi del nostro legame.
Perché il nome Toliman?
Paola(voce): Toliman è un nome alternativo per Alpha Centauri, la stella più luminosa della costellazione australe del Centauro. In letteratura fantascientifica, questa stella viene citata come meta ultima di viaggi lontani e misteriosi. In astrologia, secondo il mito del Centauro, il suo significato è quello della saggezza e della ricerca della conoscenza. Volevamo che il nostro nome racchiudesse il nostro interesse per il cosmo ed il mistero in un’unica parola. Che poi sia anche il nome di un farmaco per curare l’arteriosclerosi e di un’associazione religiosa in Sud America, è solo una fortunata e divertente coincidenza. Ha il suo fascino essere taggati nelle foto di funzioni religiose dall’altra parte del mondo.
Avete suonato molto dal vivo prima di entrare in studio per registrare l’album ed essere distribuiti dalla Bagana?
Riccardo(chitarra): L’incontro con Bagana è avvenuto, ironicamente, al nostro primo Live insieme, il primo aprile 2017. Abbiamo partecipato ad un Festival a Casale Monferrato, Let’s Rock, portando esclusivamente inediti. Siamo stati notati dal nostro attuale manager quella sera, ma abbiamo cominciato a lavorare con loro ufficialmente alla fine di quell’anno, per poi entrare in studio nell’ottobre 2018. Durante tutto quell’arco di tempo, oltre a lavorare per rifinire i pezzi che avrebbero poi fatto parte di Abstraction, abbiamo suonato in svariate occasioni per alcuni locali e festival, vincendone anche uno, il Vigevano Sound Of City 2018. È stata una grande emozione per noi, soprattutto perché è stata la prima edizione che ha visto come vincitori un gruppo metal.
Come sono nati i brani del vostro Ep?
Francesco(batteria): I brani nascono dalla nostra sperimentazione, tutti i pezzi hanno una loro anima e tratto distintivo, dall’arrangiamento al testo. Durante la scrittura abbiamo cercato di non darci regole e scrivere liberamente, non badando troppo a standardizzazioni e a strutture cliché. Crediamo che i nostri pezzi rappresentino veramente noi stessi e la nostra creatività.
La musica progressive prima di tutto è sperimentazione ed inventiva, senza barriere, tantomeno limiti.
Come vedete la scena metal italiana oggi?
Paola(voce): La scena metal oggi ha voglia di dire tanto, con mezzi nuovi e voci nuove. Siamo speranzosi ed auguriamo a tutte le nuove leve, che con grande entusiasmo osano e senza paura cercano di rivoluzionare il tradizionale con il nuovo, di riuscire a trovare il giusto modo per farsi ascoltare. Il metal è ribellione ai dogmi, lo è sempre stato, auspichiamo possa esserlo sempre. Il futuro è qui, basterebbe dargli un’occasione senza avere pregiudizi.
Consigliate ai nostri lettori di acquistare il vostro EP…
Francesco(batteria): Abstraction è il frutto di un lavoro durato un anno e mezzo, fatto da 5 ragazzi che sono partiti da un’idea piccola in un capannone con quattro strumenti e l’hanno trasformata in qualcosa di solido, tangibile, che esprime al meglio tutta la passione e la determinazione nel dire qualcosa di nuovo e sperimentare, mettendosi a nudo, pregi e difetti. Il nostro prog non è pura tecnica, anche se ben presente e percepibile all’ascolto, ma emozione, fragilità, fiducia.
Abstraction per noi è un traguardo immenso, ricco di speranza per il nostro futuro e auspichiamo possa essere percepito così anche dall’ascoltatore. Che possa essere orgoglioso di noi quanto noi lo siamo di noi stessi.
E poi, un sacco di piripiri, vorrete mica perdervelo?
A questo punto c’è poco da aggiungere… Chi non compra ABSTRACTION paga penitenza! Intanto gustatevi il video di Tyrannus, mi raccomando, cuffia e volume a palla!