Under the Skin è il secondo album degli Acajou, band conosciuta negli anni 90 come capostipite dello stoner in Italia. Rinnovata la lineup, con un nuovo front man alla voce, lancia il nuovo disco con 8 brani inediti.
Rispetto ai primi lavori, la band appare notevolmente cambiata, i suoni si sono fatti più eterei, melodici e dalla complessa armonia. L’uso del distorto è quasi scomparso, a favore di atmosfere più funky e spesso new wave.
Dello stoner rimane la parte ritmica, sempre incalzante e di gran botta, con basso e batteria che mai smettono di lavorare in simbiosi. Il songwriting appare più moderno, compatto, dai mille riferimenti stilistici degli anni settanta fino alle melodie più dirette della musica di questi anni.
La voce di Marco è un mix di blues, rock maledetto. Con lo stile di un crooner navigato, la sua voce tira diretti e ganci che arrivano dritti al cuore.
I testi sono frammenti di vita, istantanee che descrivono un mondo imperfetto, ma comunque amato.
Under the Skin sorprende perché è un disco che non ti aspetti, fuori dal coro. Ha il pregio di accompagnarti senza stancare, di schiaffeggiarti quel tanto da farti battere il cuore.
Tracklist: 01 La Ferrari, 02 We’ve Never Met, 03 Old Home Boy, 04 Under The Skin, 05 In The Waves, 06 Sometimes, 07 Jeez (in The Mood For Love), 08 Dim Noise
Gli Acajou sono:
Filippo Ferrarretto – basso
Nicola Tomas Moro – chitarra
Simone Ruffato – batteria
Marco Tamburini – voce e synth