Un disco cupo, introspettivo, melanconico, che vuol essere un modo per combattere le nostre mancanze, quelle profonde che ci porteremo per sempre dentro. La quotidianità influenza molto la scrittura di Alangrime allo stesso modo di come entra all’interno delle sue opere pittoriche.
Il titolo del disco, Colpogrosso, ha un triplice significato: rimanda alla componente erotica sempre presente nei lavori dell’artista, facendo riferimento all’omonimo programma televisivo, Colpo Grosso, degli anni 80 che fa parte dei ricordi passati; vuole poi essere un gioco di parole personale per tutti i “colpi grossi” sia belli che brutti successi in questi anni, e infine vuole anche essere un modo per esorcizzare se stesso sperando di fare il “colpo grosso” con questo disco.
In copertina, torna ad essere rappresentato un dolce, come sempre nei dischi del cantautore pisano: un donut che vola nello spazio. Le chiavi di lettura possono essere molteplici: può rimandare a una navicella spaziale o a un pianeta o avere anche un richiamo sessuale, proiettando le persone in una sorta di viaggio/ricerca di se stessi, nei propri sentimenti. Un luogo lontano dove ritrovarsi e trovare un sorta di contatto infinito.
Colpogrosso è un disco autoprodotto che ha analogie coi dischi precedenti dei Nervovago, ma anche differenze: se il “Clan rocket” è un disco con una presenza marcata di citazioni e metafore che andavano a raccontare lo stesso autore, in questo disco ci sono più concetti diretti. Il tema dell’erotismo è invece ricorrente. In questo disco c’è tanta sperimentazione a livello musicale attraverso l’uso di sintetizzatori e del pianoforte. Non è il classico rock, ma ha sfumature che riprendono anche il mondo musicale contemporaneo del rap e della trap.
Tracklist: 01 Marziana, 02 @Valenappi, 03 Dreamramen, 04 Crudimècruditè, 05 Metti che nevica solo per noi, 06 Discovolante, 07@Emrata, 08 Plutone, 09 Guernica, 10 Massera, 11 Unicorn
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