Questa è la storia di un ragazzo Alan Strag cresciuto succube di una madre fanatica religiosa.
Allora si inventa un Dio personale, che vede nella forma di un cavallo. Comincierà ad avere comportamenti lucidamente psicotici che lo porteranno lui, amante dei cavalli ad accecare quelli di cui si occupava, lasciando il padrone sbigottito.
Dove può portare il fanatismo religioso?
Sidney Lumet, affronta il delicato tema di chi cresce in un clima di fondamentalismo religioso, incapace di relazionarsi con gli altri, Alan rifiuta personalmente le restrizioni imposte nel Dio in cui crede sua madre, e si inventa un Dio capace di amarlo, in cui lui si identifica.
Ma non servirà a nulla in quanto i traumi subiti derivati dal senso di colpa lo porteranno ben presto a compiere gesti contro gli animali che ama di più…e su cui ha identificato il suo Dio: I cavalli.
E’ un film particolare, bisogna guardarlo con attenzione per accorgersi di questo.
Sidney Lumet furbescamente, lascia che lo spettatore non identifichi il giovane come possibile cattivo, ma al contrario – e questo è piuttosto intelligente da parte sua, cerca l’empatia con tutti i personaggi.
Perchè è facile giudicare se tu non ci sei dentro e non comprendi le ragioni che hanno portato questo giovane ad accecare i cavalli.
Tutti intorno credono che sia impazzito, la ragazza non comprende il fatto che lui è devastato dal senso di colpa causato da una visione distorta della religione imposta dalla madre che lo crede pazzo.
Il padre è l’unica persona che cerca di capire come stanno i fatti, l’unico che davvero lo capisce è lo psicologo da cui lo mandano per cercare di aiutarlo.
La cosa sarà molto difficile perchè i traumi che sono derivati da un feroce senso di colpa, sono talmente radicati che non permettono al giovane di vivere normalmente.
Allora cerca tutte le punizioni possibili per arginare i suoi desideri verso una ragazza.
Al primo incontro nella stalla, Alan cercherà di fare l’amore con la ragazza, ma i sensi di colpa divoreranno il suo equilibrio, portandolo a compiere un gesto incomprensibile e spietato verso i cavalli di cui si occupava.
Un film lacerante, ma credetemi da vedere assolutamente.
Ringrazio Bollicina per avermi fatto conoscere questo film, davvero avevo intenzione di vederlo e quando l’ho visto l’ho apprezzato subitissimo.
Voto: 7 e 1/2