Nella cittadina costiera di South Bay il politico William Wells organizza una gara di Windsurf con la quale spera di guadagnare voti in vista delle elezioni. Alcune sparizioni però fanno pensare che uno squalo si aggiri nelle acque della zona. Lo scrittore Peter Benton tenta di impedire lo svolgersi della regata ma la gara Wells è convinto di poter garantire l’incolumità dei partecipanti e così, assieme al pescatore Ron Hamer, organizza severe misure di sicurezza. Ma lo squalo è più grosso del previsto…
Un po’ in ritardo oggi ho deciso di farvi gli auguri per il nuovo anno con uno dei miei film preferiti in assoluto, quello che apparentemente senza motivo mi ha fatto innamorare dei film di squali low-budget. Perché questo film mi piace così tanto? Non ne ho la minima idea!
Seconda esperienza con gli squali per Castellari dopo “Il Cacciatore di Squali” con Franco Nero (che non ho visto) stavolta fortemente ispirato a “Lo Squalo” di Spielberg. Le similitudini tra i due film sono parecchie tanto che in USA venne fatto ritirare dai cinema americani dalla Universal quando ormai il film aveva già incassato la bellezza di 18 milioni di dollari in un mese di programmazione. Questo però non frenò la corsa al successo del film che in alcuni paesi sud-americani e asiatici riuscì anche a superare gli incassi del fratello maggiore (anche perché venne anche spacciato per Jaws 3 in qualche angolo del mondo).
Insomma un’esempio di cinema italiano fatto con due lire capace di prendere a calci in culo Hollywood e i loro milioni di dollari.
Il successo del film non è solo dovuto alla pubblicità riflessa de “Lo Squalo” e al marketing (in alcune sale era esposta una tavola da windsurf mangiucchiata), ma anche alla regia e alle scelte stilistiche del miglior Castellari! Se alcune (parecchie) scene hanno poco senso, come quando lo squalo che fa cadere massi per intrappolare dei sub in una grotta, ma la forza del film è nelle scene d’azione aiutate da tamarraggine, musica e abili riprese. Una scena in particolare devo citarla per forza: ci sono dei bagnati in spiaggia ripresi prima da una fessura di un barbecue, poi dall’interno di una macchina. Qualcuno di loro va a fare il bagno (immagini al rallenty) mentre lo squalo sfonda delle reti di sicurezza, e poi… Quel che succede poi è stupendo! Sono troppo tentato dal dirlo ma resisto, guardate e fatemi sapere!
Di scenette stilisticamente affascinanti come quella sopra ce ne sono altre, quindi se la storia non è proprio intrigante e lo squalo ha comportamenti “criticabili” suvvia, ci si passa sopra!
Non manca la critica sociale (in questo caso si critica l’eccessiva spettacolarizzazione della spietata TV) e nemmeno le scenette splatter con arti divorati, ma tra le novità più importanti tramandate in tutti i film di questo genere successivi c’è il ruggito dello Squalo! Castellari è il primo a far ruggire gli squali!!! Grazie Enzo!
A proposito dello squalo… Bè è fintissimo e quando emerge dall’acqua è immobile, quasi fosse uno scoglio. Ma come detto prima chissenefrega!
Nel complesso il film è più che valido, non certo un capolavoro ma sicuramente resta una pietra miliare nei film di squali low-budget! Sappiate comunque che Castellari non ha ancora perso il tocco, presto parlerò del suo ritorno del 2010 con Caribbean Basterds.
Se comunque volete vedere questo film sappiate che il 10 gennaio 2012 è uscito in Blu-ray!
Titoli Internazionali: The Last Shark, Jaws Returns, The Last Jaws, Great White
Nazione: Italia
Durata: 88 minuti
Regia: Enzo G. Castellari
Anno: 1980
Cast: James Franciscus, Vic Morrow, Micaela Pignatelli, Giancarlo Prete, Stefania Girolami, Romano Puppo, Massimo Vanni