Dopo aver tastato il genere “rape & revenge” con infermierine dal grilletto facile nell’esordio “Run Bitch Run!”, è la volta, per il giovane filmaker Joseph Guzman di cimentarsi con il nunsploitation, o almeno una sorta di bizzarro minestrone exploitation condito in salsa tex-mex che sfrutta, neanche troppo velatamente, il trend neo-vintage inaugurato con il progetto grindhouse della coppia Tarantino-Rodriguez. Il titolo, da parte sua è già cult, forse per il film vero e proprio ci vorrà un pò più di tempo, di sicuro in questa oretta e mezzo scarsa c’è ne veramente per tutti i gusti.
Si parte con un pullmino che corre nel deserto, al suo interno due preti e tre suore, dai flashback vediamo le monache ignude che confezionano amorevolmente pacchi di droga. Ma quando arrivano a consegnare la merce manca una busta, una delle suore se l’è intascata, gli spacciatori non si fanno scrupoli di farne fuori due e buttare la terza in un bordello dove verrà drogata fino al midollo. Solo grazie ad un orientale dal cuore tenero, la derelitta Suor Sara riuscirà a riprendersi, armandosi di pistolone giganti per cominciare la sua feroce vendetta. Da parte sua poi Sara è pure lesbica e quindi deve anche salvare ad un certo punto la sua amichetta suor Angelina che viene rapita dal crudele Chavo, un omone grande e grosso accompagnato da un gigantesco nero stupratore che non esita a violentare analmente una suora per farle rompere il voto del silenzio.
Nel frattempo assistiamo a stupri gratuiti, omicidi, evirazioni, scene lesbo sbattute qua e là, donnine che ballano nude in tutte le salse e colori, un vecchio bavoso cardinale che controlla la malavita e una suora cicciona che verrà strozzata con un rosario (citazione forse del bellissimo “La casa del peccato mortale” di Pete Walker). L’exploitation moderna si conferma molto diretta ed esplicita, Guzman ha almeno il buon gusto di non esagerare con effetti pacchiani ma si limita ad andare al sodo e mostrare più carnazza possibile, la protagonista Asun Ortega è una bomba del sesso a cui la tonaca da una marcia in più, i cattivi fanno un pò ridere, le sparatorie sono fatte con il culo ma non si può dire che il film sia noioso, peccato che ci sia poco splatter anche se il tipo finale che urla con il moncherino del suo pene in mano fa il suo porco effetto…ma ormai ci si è fatto il callo anche per sequenze (del cazzo) come questa.