Domenica 15 gennaio è entrato in vigore il cosiddetto “decreto carburanti”, ossia un decreto-legge per migliorare la trasparenza sui prezzi di benzina e gasolio – aumentati molto dall’inizio dell’anno per effetto del mancato rinnovo dello sconto sulle accise – e per rafforzare i poteri di controllo e sanzione del Garante per la sorveglianza dei prezzi, ad oggi piuttosto limitati.
IL DECRETO DEL 10 GENNAIO
Il provvedimento che è stato pubblicato sabato sulla Gazzetta ufficiale è diverso dal decreto-legge approvato dal governo il 10 gennaio e indicato come “Decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti”.
Questo testo conteneva comunque una serie di misure simili – come l’obbligo per i rivenditori di carburante di comunicare il prezzo da loro praticato, oltre a esporre il prezzo medio giornaliero nazionale calcolato dal ministero delle Imprese, pena sanzioni – per il contrasto della presunta “speculazione” che, a detta di vari ministri del governo, sarebbe la causa del rincaro di benzina e gasolio.
In realtà, come comunicato dallo stesso ministero dell’Ambiente, l’aumento dei prezzi dei carburanti è sostanzialmente in linea con l’aumento delle accise.
LE REGOLE PER I DISTRIBUTORI
Il decreto-legge definitivo prevede multe da 500 a 6000 euro per quei distributori di carburante che, nel giro di quindici giorni, non esporranno il prezzo medio regionale accanto a quello da loro praticato. Non è insolito tuttavia che la benzina e il gasolio abbiano prezzi alla pompa più elevati nelle aree remote, che hanno costi logistici maggiori e quantità erogate generalmente più basse.
“Dopo la terza violazione” di questa disposizione, si legge nel decreto, “può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo non inferiore a sette giorni e non superiore a novanta giorni”.
L’ACCISA MOBILE
Il decreto reintroduce inoltre la cosiddetta “accisa mobile”, un meccanismo ideato nel 2007 dall’allora governo Prodi che prevede l’abbassamento delle accise sui carburanti in caso di forte aumento dei prezzi del petrolio greggio nei due mesi precedenti. La misura verrà finanziata proprio con i maggiori introiti garantiti dall’imposta sulla benzina.
Il valore-soglia stabilito per l’attivazione dell’accisa mobile è di circa 2 euro al litro per la benzina in modalità self-service.