Manutsa ripropone in una nuova veste il celebre brano scritto da Franco Battiato con Giusto Pio e portato al successo da Giuni Russo, il motivo dipinge con ironia un quadretto tipicamente estivo e assolutamente disimpegnato, tra “ombrelloni-oni-oni” e salvagenti: “Un’estate al mare/ voglia di remare/fare il bagno al largo”. Se il brano da un ascolto superficiale sembra inseguire una voglia di leggerezza, da una più attenta analisi, invece, riserva molte sorprese e si rivela come “… parodia e rovesciamento dei classici temi della canzone estiva” parlando di una prostituta che “…sogna di andare al mare e di mettere in pausa per un po’ la sua vita difficile.”
Nelle strofe, cantando di strade mercenarie del sesso e gomme di automobili che bruciano, la voce della cantante rimane sui toni bassi sostenuta da una ritmica che sembra volerla accompagnare a vedere il mare, nonostante le sue perplessità, nonostante la sua languida durezza. Ma nel ritornello, sospesa in una sorta di girotondo bucolico, si libera da ogni peso e, sulle ali della brezza marina, intona il motivo, cullata da una magica nuvola di chitarre acustiche arpeggiate. Il ritorno alla strofa la vede ancora protagonista della dura routine quotidiana, per poi finalmente reintrodurla nel sogno estivo in un sound da “vacanze romane” dal sapore tipicamente anni ’60.
E’ proprio “il parallelo tra la triste realtà da un lato e la vacanza sognata dall’altro” ad avere spinto Manutsa a omaggiare la grande Giuni Russo reinterpretando il brano come una parentesi goliardica da un lato e come naturale continuazione dell’impegno sociale dall’altro, che la vede schierata nella lotta per l ‘emancipazione femminile in Sicilia già dall’album d’esordio “Parru cu tia ( la voce delle donne)”.
Spiega l’artista a proposito del brano: “Un’estate al mare è per me un manifesto contro ogni forma di violenza sulle donne. Il desiderio di libertà , che nel caso della canzone si riconduce al desiderio di andare al mare, ma nel nostro quotidiano richiama la voglia e la libertà di vestirsi, di ubriacarsi, di poter tornare tardi la notte senza dover aver paura di esser uccisa e/o stuprata. La libertà della Donna.”
Il videoclip di “Un’estate al mare”, diretto da Frank Falletta, è il giusto mix tra ironia, paradosso e non-sense. Proprio come ironico e paradossale è il testo scritto da Franco Battiato che contrappone la dura vita di una prostituta al suo sogno di andare in vacanza. A sottolineare il dualismo ineluttabile del racconto, l’artista ha voluto girare lo stesso videoclip presso la “Piramide Fiumara D’Arte” che si trova esattamente sul 38° parallelo e che simboleggia la linea di demarcazione tra ordine e caos. Protagonisti del video sono la stessa Manutsa, Cocò Gulotta, Pepi Lo Jacono.