Fino al 2 marzo 2024, il Museo Carlo Zauli (MCZ) – riaperto al pubblico dopo il lungo periodo di chiusura dovuto all’alluvione dello scorso maggio – offre un’occasione unica per esplorare un percorso espositivo arricchito da opere inedite e rari materiali di archivio, fotografie di Cristina Bagnara e installazioni temporanee a cura degli artisti Michele Guido e Namsal Siedlecki e degli studenti che hanno seguito il progetto di Residenza con Michele Guido.
Mudfulness di Michele Guido , attraverso il quale il Museo Carlo Zauli ha vinto un importante Bando della Regione Emilia-Romagna, L.R. N. 2/2022 – VALORIZZAZIONE DI CASE E STUDI DEGLI ILLUSTRI DELL’EMILIA-ROMAGNA, è il risultato di un progetto di Residenza inserito all’interno dei drammatici eventi che hanno colpito l’Emilia-Romagna nell’alluvione dello scorso maggio. Come spiega Matteo Zauli, direttore artistico del MCZ, ” Michele Guido nel suo lavoro fa emergere il rapporto tra architettura, storia e immagine della natura. Sono nati così i ‘garden project’, progetti interdisciplinari basati sulle analogie formali tra il mondo vegetale e la ricerca scientifica, la loro origine geografica, i flussi migratori e la storia culturale dei luoghi di provenienza. Un lavoro che sento vicino alla ricerca sulla natura compiuta da Carlo Zauli “. Il progetto ha inoltre una valenza formativa con il coinvolgimento di alcuni giovani studenti partecipanti al corso per curatori MCZ, realizzato in collaborazione con le Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna (Alice Arabia, Isabella Catino, Giada Miino, Giulia Petronio, Carolina Scalas) e gli studenti del corso IFTS (Chiara Casalone, Katiuscia Urbinati).
Il secondo progetto, Vasi di Namsal Siedlecki, si concentra sul tema della trasformazione e rigenerazione dopo la tragica alluvione che ha colpito il Museo Carlo Zauli e la regione Emilia-Romagna. La scultura di Siedlecki, prodotta assieme agli artigiani di Manifatture Sottosasso, si trasformerà nel corso nella mostra accogliendo una performance e un workshop che vedranno il coinvolgimento della comunità locale e infine entrerà a far parte della collezione di arte contemporanea del museo. Il progetto è stato realizzato attraverso la collaborazione tra T.NUA e il Museo Carlo Zauli, partnership che, oltre al progetto dello scorso autunno proseguirà con una residenza nella primavera/estate 2024 con un artista internazionale.
Michele Guido (Aradeo, LE, 1976) vive e lavora a Milano. Nel 1997 si trasferisce a Milano per studiare presso l’AABB di Brera, contemporaneamente al periodo di formazione, nel 1999 viene selezionato per una residenza/studio presso il Centro T.A.M. diretta da Eliseo Mattiacci. Dal 2001 al 2007, ha uno studio presso la Casa degli Artisti di Milano, dove organizza con J. de Sanna e H. Nagasawa: “Discussione Aperta: il Concetto di MA”, che nel mondo orientale indica un passaggio, un intervallo di spazio-tempo. Questi elementi incidono in modo decisivo sulla genesi del suo lavoro; da qui deriva la sezione degli elementi vegetali, la stratificazione del disegno per ricavare l’elemento modulare che appartiene all’impianto genetico delle piante.
Le indagini multidisciplinari si sviluppano con progetti più complessi denominati “garden project” basati sulle analogie formali fra il mondo vegetale e la ricerca scientifica, l’origine geografica delle piante, il loro rapporto con la cultura di quei luoghi, la biodiversità, l’antispecismo ed i cicli legati al seme-pianta-frutto-seme in collaborazione con le banche dei semi. I suoi progetti sono stati esposti e conservati in diversi luoghi pubblici e privati: Mattatio, Roma | Casa degli Artisti, Milano | ZACentrale, Palermo | Museo del ‘900, Milano | Museo MACTE, Termoli | PAV – Parco Arte Vivente, Torino | Museo della Ceramica, Savona | Museo della Ceramica Monteupo F. (FI) | Palazzo Oneto, Palermo, Manifesta12 | Fondazione Merz, Torino | Museo Carlo Zauli, Museo MIC, Faenza | Lia Rumma Gallery, Napoli | Fondazione Plart, Napoli | Accademia di San Luca, Roma.
Nel 2020 riceve il premio per artisti del Museo della Ceramica di Savona, nel 2010 il Premio Rotary Brera Christian Marinotti, nel 2008 il II Premio per la Scultura dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro.
Namsal Siedlecki (1986, Greenfield, USA), vive e lavora a Seggiano, Italia. L avora soprattutto con la scultura, ed è spesso interessato alla natura processuale e trasformativa dei materiali. Le sue opere sono quasi sempre legate ad un’idea di evoluzione, di trasformazione, e si muovono sul confine tra effimero e permanente. Spesso anche legato ad elementi legati al folklore, al luogo e alla storia della cultura come insieme, le opere di Siedlecki combina- no suggestioni diverse in oggetti che hanno una natura ambigua, tra il poetico e il giocoso. Negli ultimi anni ha esposto il proprio lavoro in numerose istituzioni tra le quali: MAXXI, Roma; Gamec, Bergamo; Palazzo Reale, Milano; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; American Academy in Rome, Roma; Villa Medici, Roma; Museo 900, Firenze; Magazzino Italian Art, New York; 6th Moscow International Biennale, Mosca; Fondazione Bevilacqua la Masa, Venezia; Musèe Bargoin, Clermont-Ferrand; Galeria Boavista, Lisbona; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Villa Romana, Firenze; Magazzino, Roma; ChertLüdde, Berlino; Frankfurt am Main, Berlino; Galeria Madragoa, Lisbona; Cripta747, Torino. Nel 2015 ha vinto il Cy Twombly Italian Affiliated Fellow in Visual Arts at the American Academy in Rome e nel 2019 il Club GAMeC Prize e il XX Premio Cairo. Nel 2022 è stato tra i tre finalisti Maxxi Bulgari Prize al Maxxi di Roma.
Bio T.NUA Collective è un collettivo gestito e finanziato da artisti finalizzato allo sviluppo di progetti ibridi internazionali che intersecano educazione, impegno sociale e arte. Il collettivo si concentra su una pratica collaborativa socialmente impegnata tra artisti ed esperti, collaborando insieme ad iniziative socioculturali.
I programmi in corso: il T.NUA Collaboration Program, una borsa di ricerca per progetti a beneficio delle comunità locali, e il T.NUA Craftsmanship Program, una residenza d’artista incentrata sulla conservazione e trasmissione dell’artigianato tradizionale in relazione all’arte. Il programma si concentra sui territori, sulla loro ricca storia e sulle tecniche, ispirando un dialogo tra antichi saperi artigianali e artisti contemporanei.
www.tnua-collective.art IG: t.nua_collective
Michele Guido. Mudfulness – Terre a Dimora
Installazione realizzata con il contributo della Regione Emilia-Romagna.
In collaborazione con Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Accademia di Belle Arti di Bologna e di Ravenna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Comune di Faenza.
Namsal Siedlecki. VASI
Installazione realizzata con il supporto di T.NUA Collective
Le installazioni sono state realizzate in collaborazione con Manifatture Sottosasso e, nel caso dell’opera di Michele Guido, anche con Modelleria Digitale.
In collaborazione con
Comune di Faenza | Regione Emilia Romagna | AiCC Associazione italiana Città della Ceramica | Gruppo Tampieri e Finceramica Faenza | Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna | Podere la Berta
Grafiche di
Beatrice Bassi
Informazioni
Museo Carlo Zauli | via della Croce n.6 | 48018 Faenza (RA)