Osama Bin Laden era certamente coinvolto “nella produzione di oppio in Afghanistan e nell’uso terroristico dei suoi ricavati”, ma il business era da tempo “portato avanti da altri”: e’ il giudizio del capo del Servizio federale anti-narcotraffico russo, Victor Ivanov, secondo cui la morte del terrorista saudita avra’ “pochi” riflessi sul mercato afghano di eroina, il piu’ grande al mondo.
In un incontro organizzato a Mosca dall’agenzia Interfax, lo zar dell’antidroga russa ha sottolineato come sia ancora “lontana” la vittoria in una guerra che comporta un bilancio spaventoso per il suo Paese. Cinque milioni di tossicodipendenti, 100mila morti nel 2010, 30mila ritiri di patente: queste le conseguenze del flusso di eroina che dall’Afghanistan dilaga in Russia. Un’emergenza che le autorita’ federali fanno risalire al mancato controllo delle frontiere afghane con il Tagikistan, 1344 chilometri di confine praticamente ‘franco’. Da qui ogni anno partono “1260 tonnellate di sostanze oppiacee”, vera e propria pipeline della morte che ogni anno scarica in Russia “549 tonnellate” di eroina mentre in Europa ne affluiscono ben “711 tonnellate”. I 65 miliardi di dollari investiti nel 2010 in questo settore dal crimine mondiale si sono quintuplicati, generando 352 miliardi di valuta Usa. Un “impero economico in grado di destabilizzare democrazie e governi” e contro cui servono “interventi globali”, ha ribadito Ivanov, annunciando l’intenzione russa di appoggiare l’iniziativa della Francia, presidente di turno del G8, di dar vita alla prima struttura anti-narcotraffico del club dei Paesi piu’ industrializzati del pianeta. All’incontro G8 del 26 e 27 maggio, quando Parigi sollevera’ la “questione del traffico di cocaina in Europa”, Mosca fara’ la stessa cosa nei confronti “dell’eroina afgana”, ha annunciato Ivanov. Il funzionario russo ha chiesto anche un maggiore impegno della Nato in Afghanistan nella lotta alla droga. Nella “sua nuova concezione strategica, l’Alleanza snobba il rischio globale dell’eroina”, ha denunciato.
Come esempio positivo Ivanov ha invece citato il recente patto a quattro stipulato tra Usa, Russia, Afghanistan e Tagikistan. Nel corso di alcune operazioni effettuate da dicembre 2010 a febbraio 2011 questo pool antidroga ha sequestrato 6 tonnellate di eroina, 4,5 di morfina e oltre 3 quintali di oppio. Successi che a breve potrebbero far compiere un salto di qualita’ alla coalizione. Da struttura ad hoc, la lega antinarcotici potrebbe diventare un’alleanza stabile e a tempo pieno
fonte aduc