E’ la droga più letale e sorprendentemente anche legale. Basti pensare che la cannabis, una sostanza vietata e perseguita penalmente, non ha ancora causato un singolo decesso al mondo. Eppure, ogni anno in Europa – nonostante l’aumento dei divieti negli Stati membri – il fumo, compreso quello passivo, compie una vera e propria strage, uccidendo 650.000 persone: un numero pari alla popolazione di Malta o del Lussemburgo, e 11 volte superiore alle vittime degli incidenti stradali. Sono dati agghiaccianti quelli snocciolati dal commissario Ue alla salute, John Dalli, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco. Dati estratti da un sondaggio di Eurobarometro che rivela come ancora oggi un cittadino europeo su tre fuma.
Tra questi il 35% dei giovani tra 15 e i 24 anni e il 25% delle donne. Ma il quadro e’ reso ancor piu’ impressionante dal fatto che a subire le conseguenze del fumo sono in gran parte le persone piu’ indifese, a partire dai minori. Ecco quindi l’appello che Bruxelles lancia a tutte le capitali europee: bandire il fumo almeno dalle scuole, come hanno gia’ fatto Regno Unito e Irlanda.
‘L’Europa non puo’ stare a guardare le generazioni future che mandano in fumo le loro vite’, ha ammonito il commissario Ue. Ammettendo pero’ una certa impotenza di fronte agli interessi dell’industria del tabacco e alla lentezza con cui nei vari Paesi della Ue si provvede nel rendere piu’ severe le leggi anti-fumo. ‘Quello che noi possiamo fare da Bruxelles – ha detto Dalli – e’ proporre di rafforzare ulteriormente l’attuale direttiva, spingendo gli Stati membri a rendere sempre meno attraente il tabacco, soprattutto tra i piu’ giovani, scoraggiando sempre piu’ l’acquisto delle sigarette’. Tra le proposte: insistere con le scritte o immagini shock sui pacchetti di sigarette; vietare la pubblicita’ dei prodotti da tabacco nei negozi; bandire i distributori automatici; aumentare le tasse sulle sigarette (e dunque il prezzo), introducendo per esempio delle ulteriori accise che possano contribuire a coprire gli enormi costi sanitari legati ai danni provocati dal fumo.
Ma le resistenze sono tante: per esempio – ha sottolineato il commissario Ue – ‘solo Gran Bretagna e Irlanda hanno introdotto norme che tutelano completamente i propri cittadini dal fumo passivo. Altri nove Paesi hanno varato legislazioni abbastanza efficaci, mentre il resto degli Stati non ha fatto ancora nulla’. Fanalino di coda e’ la Grecia, che presenta il piu’ alto tasso di tolleranza per quel che riguarda il fumo in casa, al lavoro e nei luoghi pubblici.
fonte aduc