Nella notte tra il 25 e 26 maggio, un giovane ragazzo gay di 22 anni è stato aggredito a Roma, da un gruppo di ragazzi, nei pressi di Via Cavour. Un atto di violenza nei confronti di un “diverso” che pone ancora una volta l’attenzione sul razzismo di stampo sessuale. E’ palese che se certi episodi avvengono in un paese come l’Italia, la colpa è delle istituzioni che di fatto ghettizzano ed umiliano le persone omosessuali. In Italia non c’è nessuna legge che tutela gli omosessuali. Cittadini di serie A nei doveri, di serie Z nei diritti. Oltre lo Stato Italiano, c’è anche la Chiesa che da secoli perseguita e condanna gli omosessuali, coprendo però, come i fatti dimostrano i preti pedofili… due pesi, due misure…
Il 22enne aggredito a Roma, si è rivolto a Gay Help Line, il numero verde antiomofobia, e ha denunciato l’episodio e ha sporto denuncia grazie al servizio di assistenza legale gratuita che l’associazione mette a disposizione. Numerose sono state le voci di condanna dell’episodio, tra le quali il sindaco di Roma, Alemanno, il quale in una nota ha dichiarato: “Esprimo la mia piena solidarietà al giovane aggredito in via Cavour. Questi sono episodi che non devono accadere in una città tollerante come Roma. Mi auguro che gli inquirenti individuino i responsabili di un atto di così grave violenza”. Anche la presidente della Regione Lazio Renata Polverini si è unita al coro delle critiche: “Sono gesti di inciviltà che non devono rimanere impuniti. Al ragazzo va tutta la mia solidarietà, con l’augurio di una pronta guarigione. Si tratta di forme di violenza e intolleranza inaccettabili, che condanniamo con fermezza”. Speriamo che ora alle parole pienamente condivisibili del Sindaco e della Presidente della Regione Lazio, una volta tanto facciano seguito anche i fatti.