Due grandi celebrità di Bollywood si sono ritirate da un concorso cinematografico ideato per testimoniare la “felicità” creata dal gigante minerario Vedanta Resources. E per l’azienda britannica, impegnata a cercare di recuperare la credibilità internazionale perduta negli ultimi anni, è un autentico autogol.
Il noto regista Shyam Benegal e la star cinematografica Gul Panag facevano parte della giuria che entro la fine di marzo avrebbe dovuto nominare il film vincitore del concorso tra una rosa di 38 candidati.
Tutti i film sono stati girati da aspiranti cineasti, accompagnati dalla stessa Vedanta a visitare le aree in cui la compagnia opera.
Obiettivo della competizione era quello di raccontare la “felicità” che Vedanta porta alle comunità locali.
La compagnia aveva compromesso irrimediabilmente la sua credibilità ignorando i diritti dei Dongria Kondh, sulla cui montagna sacra è stato individuato un giacimento di bauxite (il minerale grezzo da cui si ricava l’alluminio).
Gul Panag, incoronata Miss India nel 1999, ha appreso del coinvolgimento di Vedanta attraverso i social network.
“Mio dio. Ho appena ricevuto tutti i dettagli” ha scritto l’attrice su Twitter. “Non sapevo che il concorso facesse parte dalla campagna auto-celebrativa di Vedanta… Mi tiro fuori.”
Secondo fonti vicine a Shyam Benegal, i cui film hanno ricevuto nomination a grandi festival internazionali come quello di Cannes, il regista si sarebbe ritirato per motivi analoghi.
Anche uno dei partecipanti ha chiesto il ritiro del suo film. Pare che Gorakshnath Khande abbia detto che l’intento di Vedanta fosse quello di “costruirsi una buona reputazione spacciandola per una competizione cinematografia”.
Il concorso fa parte di una più ampia campagna ci comunicazione di Vedanta denominata “Creating Happiness” (Creare felicità), diretta dall’agenzia pubblicitaria internazionale Ogilvy & Mather. E arriva in un momento cruciale della vicenda. Il 9 aprile è attesa infatti la sentenza del ricorso in appello inoltrato dalla Orissa Mining Corporation Ltd contro la decisione del governo dell’India di non autorizzare attività minerarie sulle montagne di Niyamgiri.
“Gli sforzi che Vedanta sta facendo per perseguire i suoi obiettivi minerari su Niyamgiri sono incredibili” ha commentato Stephen Corry, Direttore generale di Survival. “Non contenta di aver perso la battaglia contro i Dongria Kondh nel 2010, oggi sta spendendo milioni di dollari per convincere il mondo che sta lavorando nell’interesse delle comunità locali. Le azioni di questi due membri della giuria parlano chiaro e costituiscono un esempio encomiabile”.
Fonte: www.survival.it