La radio pubblica israeliana ha annunciato questa mattina che la censura militare ha proibito la diffusione di qualsiasi informazione su morti e feriti trasferiti negli ospedali di Israele a seguito dell’assalto a una nave turca della “Freedom Flotilla”, la missione navale internazionale con aiuti umanitari per la popolazione palestinese di Gaza.
Il ministro della Difesa Ehud Barak e il viceministro degli Esteri Danny Ayalon hanno organizzato in tutta fretta due conferenze stampa per sostenere la menzogna che le forze armate avrebbero trovato armi su alcune delle navi dirette a Gaza. E’ sfortunatamente evidente che visto ciò che è accaduto non tarderà lo scoppio di una terza Intifada.
“Spero che l’Ue e l’Italia vorranno sostenere con forza la posizione dell’Alto Rappresentante per la politica estera europea Catherine Ashton, che ha chiesto l’apertura immediata di un’inchiesta“. Lo dice Sonia Alfano (IdV), membro della Commissione LIBE al Parlamento europeo, sull’assalto militare israeliano alla flotta di navi delle Ong dirette verso la striscia di Gaza, nel quale hanno perso la vita decine di attivisti. “Si tratta di pacifisti -prosegue- quindi è opportuno prendere immediati provvedimenti, e l’Italia dovrebbe finalmente assumere una posizione chiara rispetto alla drammatica situazione di Gaza. Nel momento in cui Israele -sottolinea-, che non ha mai accettato di rispettare i trattati internazionali, (per ultimo il suo rifiuto di aderire al trattato di non proliferazione nucleare), attacca militarmente le Ong, significa che il limite è già stato oltrepassato. Per questo motivo –conclude- auspico una mobilitazione internazionale a difesa dei diritti umani“.