Anastasio Somoza Debayle è stato un politico nicaraguense, Presidente del Nicaragua dal 1º maggio 1967 al 1º maggio 1972 e dal 1º dicembre 1974 al 17 luglio 1979.
Tuttavia, come capo della Guardia Nacional, in pratica fu dittatore del suo paese dal 1967 al 1979. Fu l’ultimo membro della famiglia Somoza a diventare Presidente del Nicaragua, chiudendo una dinastia rimasta al potere dal 1936.
Era il secondo figlio di Anastasio Somoza García, Presidente del Nicaragua dal 1937, e, nella pratica, dittatore. Il giovane Somoza, soprannominato “Tachito” (il padre era detto “Tacho”) studiò negli Stati Uniti d’America e si laureò all’Accademia Militare di West Point il 6 giugno, 1946.
Dopo l’assassinio di suo padre il 21 settembre 1956, il fratello maggiore, Luis Somoza Debayle, ne prese il posto. Anastasio prese comunque parte al governo. Il 1º maggio 1967, poco prima della morte del fratello, Anastasio Somoza fu eletto presidente per la prima volta. Nonostante Luis avesse governato in maniera più illuminata del padre, Anastasio ricordava di più il padre per la sua feroce repressione di ogni dissenso.
Il 23 dicembre 1972 un terremoto colpì la capitale, Managua, uccidendo circa 10.000 persone e radendo al suolo quasi tutta la città. Fu dichiarata la legge marziale, facendo ancora una volta di Somoza il padrone assoluto del Paese, di nome e di fatto. Pare che la famiglia Somoza abbia intascato quasi tutti gli aiuti internazionali, ed effettivamente ad oggi intere parti di Managua non sono ancora state ricostruite.
Nonostante questo, Somoza fu rieletto presidente nelle elezioni del 1974, anche perché dichiarò illegali nuovi partiti d’opposizione. A questo punto, anche la Chiesa cattolica divenne contraria al regime. Uno dei critici più decisi di Somoza fu proprio Ernesto Cardenal, prete e poeta nicaraguense assertore della teologia della liberazione, che sarebbe poi diventato ministro della cultura nel governo sandinista. Alla fine degli anni settanta, le organizzazioni impegnate nel campo dei diritti umani erano unanimi nella condanna del governo Somoza, mentre il Frente Sandinista de Liberación Nacional si faceva sempre più forte e stringeva alleanze anche con altri oppositori del regime, più moderati, quali Pedro Chamorro o il “Comandante Zero” (Eden Pastora).
Quando Jimmy Carter ritirò ogni aiuto americano al regime fu l’inizio della fine. Nel 1979 i Somoza abbandonarono il paese e si rifugiarono a Miami. Anastasio Somoza Debayle fu assassinato ad Asunción, Paraguay, all’età di 54 anni, da un gruppo di commando guidati dall’argentino Enrique Gorriaran Merlo.
fonte: wikipedia