Soprannominato il figlio del vento, ha vinto 10 medaglie olimpiche, delle quali 9 sono d’oro e 1 d’argento, in quattro partecipazioni dal 1984 al 1996. Inoltre ha vinto 8 medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo ai campionati del mondo di atletica leggera, in quattro partecipazioni dal 1983 al 1993.
Carl Lewis crebbe a Willingboro, nell’area di Filadelfia. Una leggenda su di lui dice che i genitori, allora entrambi atleti, lasciavano il piccolo Carl a giocare nella fossa del lungo. Era come un ambiente naturale per lui, dunque.
All’età di 13 anni iniziò a gareggiare nel salto in lungo. Grazie alla sua alta velocità nello scatto, si comportava bene anche nello sprint, ma non era un gran partente per via delle lunghe gambe, che comunque gli consentivano di lanciare delle rimonte che sono passate alla storia. Nel 1980 Carl venne selezionato per la squadra olimpica statunitense, ma il boicottaggio americano dei Giochi di Mosca rinviò il suo debutto.
Nella stagione seguente, Lewis ottenne le migliori prestazioni annuali nei 100 metri e nel salto in lungo. Nella prima edizione dei campionati del mondo di atletica leggera (1983), Lewis ottenne i suoi primi titoli, conquistando la vittoria nei 100 metri, nel salto in lungo e nella staffetta 4×100.
Ciò lo rese il grande favorito per le successive Olimpiadi di Los Angeles 1984. Partecipando anche ai 200 m, Lewis riuscì a ottenere una prestazione pari a quella di Jesse Owens del 1936, vincendo quattro medaglie d’oro.
Ai campionati del mondo di Roma del 1987 arrivò secondo nei 100, battuto dal canadese Ben Johnson, che in quella gara ottenne il primato del mondo con 9 secondi 83 centesimi. Sempre a Roma, Lewis ottenne il successo nel lungo e nella staffetta 4×100.
L’anno seguente Lewis si apprestò ad ottenere altri quattro ori alle Olimpiadi del 1988. Ma le cose non andarono come previsto. Lewis arrivò secondo dopo Ben Johnson nei 100 m correndo in 9″92, nei 200 m venne battuto a sorpresa dal connazionale Joe DeLoach per pochi centesimi e la squadra della staffetta 4×100 m venne squalificata nelle batterie (nelle quali Lewis non corse), a causa di un cambio irregolare. Solo la gara del salto in lungo andò secondo le attese e Lewis non ebbe problemi a difendere il titolo, terminando sul gradino più alto di un podio tutto statunitense.
Accadde un fatto senza precedenti: Ben Johnson venne trovato positivo ai test antidoping e ammise di aver fatto uso di sostanze dopanti anche negli anni precedenti. In seguito a queste dichiarazioni Johnson fu squalificato e le sue medaglie d’oro del 1987 e 1988 furono ritirate, di conseguenza Lewis ricevette il titolo di campione mondiale e olimpico nei 100 m, inoltre i record di Johnson furono cancellati e il 9″92 realizzato da Lewis nella finale olimpica divenne il nuovo record mondiale sulla distanza.
Dopo il 1988, il predominio di Lewis nello sprint iniziò a svanire, anche se le sue prestazioni nel salto in lungo rimasero eccellenti. Trovò comunque degni sfidanti ai Campionati del mondo del 1991 a Tokyo, quando il connazionale Mike Powell vinse un emozionante duello testa a testa nel quale il leggendario record di Bob Beamon, che resisteva dal 1968, venne finalmente infranto. Powell arrivò primo con 8 metri e 95, mentre Lewis si fermò comunque ad un eccezionale 8 metri e 91 ventoso (superando per un centimetro lo storico primato di Beamon) incastonato in una serie di eccezionali salti superiori agli 8 metri e 80.
Ma i Campionati giapponesi passarono alla storia anche per una epica finale dei 100 m. Il nuovo e più giovane avversario di Carl Lewis in questa competizione fu Leroy Burrell, favorito in quanto neo-primatista del mondo della specialità con 9 secondi e 90. Ma un’incredibile prestazione di Carl Lewis, con una progressione impressionante negli ultimi 30 metri, gli fece vincere l’ennesima medaglia d’oro segnando anche il nuovo primato mondiale con 9 secondi e 86. La gara, leggendaria, registrò inoltre il 9″88 di Burrell, il 9″91 dell’altro americano Dennis Mitchell e il 9″92 del britannico Linford Christie; anche il quinto e sesto classificato, rispettivamente Frank Fredericks e Raymond Stewart scesero sotto i 10″, con 9″95 e 9″96. Tutti i primi sei classificati realizzarono la loro migliore prestazione, che fu anche, a seconda dei casi, record nazionale o continentale.
Infine, sempre a Tokyo, Lewis ottenne l’oro anche nella 4×100 insieme ad una formidabile squadra che vedeva per 3/4 i componenti del podio dei 100 metri.
Alle Olimpiadi del 1992 di Barcellona, un altro duello nel salto in lungo tra Lewis e Powell venne deciso in favore di Lewis (per appena 3 cm, 8,67 m contro 8,64) che vinse il suo terzo titolo olimpico consecutivo nel salto in lungo. Non riuscì invece, clamorosamente, a qualificarsi per i 100 e 200 m, ma fu comunque chiamato a far parte della staffetta 4×100 americana che vinse l’ennesimo oro, nella quale corse, come suo solito, in ultima frazione realizzando il record del mondo.
Negli anni seguenti, Lewis non ottenne nessun titolo importante (finì terzo ai mondiali di Stoccarda nei 200 m e addirittura quarto nei 100).
Nel 1996 – a 35 anni – fece ritorno nel salto in lungo e scommise sul quarto titolo olimpico consecutivo. Lewis vinse con notevole facilità, divenendo il terzo atleta a vincere quattro titoli olimpici consecutivi in una disciplina individuale – gli altri due sono Al Oerter (lancio del disco, 1956-1968) e Paul Elvstrøm (vela, 1948-1960). Lewis e Oerter sono gli unici due ad aver vinto nella stessa specialità;Elvstrøm vinse in due discipline diverse. Se Lewis si fosse qualificato per correre nella staffetta 4×100 m, avrebbe potuto vincere la sua decima medaglia d’oro, sorpassando il connazionale Ray Ewry come campione olimpico di maggior successo tra gli uomini.
Nel 1990, durante la sua attività agonistica, per motivi etici e religiosi divenne vegano.
Dopo i Giochi di Atlanta annunciò l’intenzione di ritirarsi, ma non immediatamente, bensì dopo un’ulteriore stagione che in pratica fu un lungo ritiro.
Durante la propria carriera Carl Lewis ha detenuto i seguenti record del mondo:
- 100 metri piani: 9″86 ( Tokyo, 25 agosto 1991) (Record detenuto fino al 6 luglio 1994)
- Staffetta 4×100 metri: 37″40 ( Barcellona, 8 agosto 1992) (Record detenuto fino al 22 agosto 2008)
- Salto in lungo indoor: 8,79 m ( New York, 27 gennaio 1984) (Attuale record)
Ha fatto inoltre registrare la punta di velocità più alta con 43,373 km/h, poi battuto da Usain Bolt che nella finale dei 100 m ai campionati del mondo di Berlino ha raggiunto la velocità di punta di 44,72 km/h.
Il 16 ottobre 2009 è stato nominato Ambasciatore di buona volontà dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO).
tratto da wikipedia