S.B.: Puoi dirci le motivazioni che ti hanno spinto a realizzare un film come Bed Time?
Jaume Balagueró: Dopo aver realizzato [REC] & [REC]2, il cui stile narrativo è molto più simile a quello della live TV e del mockumentary che al cinema tradizionale, sentivo il bisogno di tornare ad esplorare gli elementi più classici del film di genere e del thriller in particolare. Ed è stato proprio allora che mi sono ritrovato tra le mani la sceneggiatura di BED TIME.
S.B.: Cosa ti ha colpito della storia che hai raccontato nel film?
Jaume Balagueró: Mi sono immediatamente innamorato della classica storia piena di suspense e di misfatti e, anche se si tratta di una formula abusata, quello che mi ha affascinato di questa storia è stata la sua aderenza alla realtà e alla vita di tutti i giorni. Per me questo è l’aspetto che la rende davvero attraente e terrificante.
S.B.: Quale la tua visione del protagonista?
Jaume Balagueró: Il protagonista non è il tipico assassino, e neanche un rapitore o un torturatore ossessivo. È diverso: un personaggio cattivo e disturbato come molti altri prima di lui, ma con una personalità e un modus operandi completamente originali.
Qui non si trattava di uccisioni, torture o pestaggi! Il nostro protagonista è uno psicopatico che insinua la sua malvagità nelle piccole cose che ci circondano, negli elementi apparentemente insignificanti dell’ambiente in cui viviamo. È proprio questo ciò che lo rendeva più raffinato, contorto e pericoloso. E, cosa ancora più importante, più plausibile.
S.B.: Cosa ti ha affascinato di più nella storia del tuo film?
Jaume Balagueró: Questa storia mi lanciava una sfida: giocare con la suspense su entrambi i fronti; dalla parte della vittima e del suo aguzzino.
Quello che mi ha affascinato di questa storia è che si tratta fondamentalmente di una favola (un personaggio crudele e mostruoso che attende la sua vittima pura ed innocente) ripensata per un pubblico adulto. E molto, molto crudele. Ho sempre avuto paura di quello che può succedere attorno a me mentre dormo.