Fernando Lattarulo il marito di Angela Lano, la giornalista direttrice dell’agenzia Infopal arrestata illegalmente dagli israeliani, ha dichiarato: “Sono stati maltrattati e privati di tutto: vestiti, telecamere, macchina fotografica, telefonino. Ho potuto parlarle brevemente stamane, perché ha comprato una carta telefonica turca e mi ha chiamato da una cabina telefonica dell’aeroporto. Angela mi ha parlato poco dell’arrembaggio ma mi ha detto che alcuni ragazzi sono stati picchiati”.
Angela Lano, Giuseppe Fallisi, Ismail Abdel Rahim Qaraqe Awin, Marcello Faracci e Manuel Zani dovrebbero rientrare nel pomeriggio in Italia con un volo da Istanbul.
Manuel Zani ha dichiarato all’Ansa: “Vedere tutti quei soldati bardati, col volto coperto… Avevo paura ma per una pò mi sono goduto la scena. Quando abbiano capito che ci stavano per aggredire ci siamo separati in due gruppi. Io sono andato con i giornalisti nella cabina di pilotaggio per cercare di filmare quello che stava succedendo, ma ci hanno sequestrato tutto: ho perso diecimila euro di attrezzature e non so se le recupererò mai. In Israele non ci torno neanche morto, ma voglio tornare in Palestina al più presto”.
Giuseppe Fallisi il tenore, ha dichiarato: “Siamo stati picchiati dalla polizia, prima sulla nave dai militari e poi ancora poco fa all’aeroporto di Tel Aviv. Ci picchiavano ad esempio se non ci sedevamo, e dopo averci picchiati mandavano i medici a visitarci”.
Angela Lano ha dichiarato: “Siamo stati rapiti sia sulla nave che in prigione, dove non avevamo nessun tipo di diritto: non potevamo fare telefonate, chiamare i nostri avvocati. Sono anni che mi occupo di Palestina. A bordo non c’erano terroristi. Solo persone normali, disarmate armate solo del loro corpo”.
L’italo palestinese Ismail Abdel-Rahim Qaraqe Awin: “Abbiamo fatto questo sacrificio per la gente di Gaza, per quel milione e mezzo di palestinesi che sono in galera. Vogliamo farlo ancora. Vogliamo che il governo italiano e di tutto i Paesi del mondo capiscano. Basta con il silenzio: end the siege on Gaza”.
Queste prime dichiarazioni dovrebbero far riflettere, sul comportamento criminale, nazista, terroristico e assolutamente violento delle autorità israeliane.
Dopo la strage sulla nave turca Marmara, un’altra nave è partita per Gaza. La Rachel Corrie dell’organizzazione Free Gaza, proveniente dall’ Irlanda. Le bugie del governo israeliano crescono di giorno in giorno… infatti secondo gli israeliani a Gaza, non c’è una vera crisi umanitaria e se lo dicono loro, visto il rispetto per la vita umana che hanno dimostrato nell’uccidere dei civili disarmati, bisogna pur credere alle fandonie di una governo terrorista e dittatoriale.