La Corte di giustizia europea del Lussemburgo ritiene che possono essere stabiliti limiti geografici e demografici per dare le licenze per le farmacie, pur di assicurare un servizio adeguato anche in aree meno attraenti, come ad esempio quelle scarsamente popolate, insulari o di montagna.
I giudici Ue si pronunciati su un caso della regione spagnola delle Asturie che puo’ fare da scuola anche per altri tuttora pendenti davanti alla Corte, compreso cause simili sollevate dall’Italia.
Nella sentenza pronunciata oggi, la Corte Ue sottolinea che i limiti demografici e geografici fissati dalla normativa per l’apertura di nuove farmacie costituiscono una restrizione alla liberta’ di stabilimento. Ma la Corte precisa subito dopo che sono compatibili con il diritto dell’Unione, ‘a condizione che possano essere strutturati in modo da non impedire, nelle zone con caratteristiche demografiche particolari, l’apertura di un numero sufficiente di farmacie che possa assicurare un servizio farmaceutico adeguato’.
Le condizioni attinenti alla densita’ demografica e alla distanza minima tra le farmacie stabilite dal decreto delle Asturie, spiega la Corte nella sentenza, non si oppongono alla liberta’ di stabilimento, ‘fintantoche’ le regole di base di 2.800 abitanti o di 250 metri non impediscono, in ogni zona geografica con caratteristiche demografiche particolari, l’apertura di un numero di farmacie sufficiente per assicurare un servizio farmaceutico adeguato, cosa che spetta al giudice nazionale verificare’
fonte aduc