Se la manovra economica 2011-2012 approvata dal Governo non sara’ modificata nel corso dell’iter parlamentare del decreto, ‘le farmacie private a rischio di immediata chiusura sarebbero circa il 25%, dislocate in tutte le regioni’.
Con il risultato che ‘quasi 1 milione di cittadini, sui 4 milioni che ogni giorno si recano in una farmacia, verrebbero privati di un servizio di assistenza primario e fondamentale’.
E’ l’allarme lanciato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa organizzata da Federfarma Lazio, dai responsabili regionali della federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani (Federfarma), preoccupati che le ‘penalizzanti’ misure contenute nella manovra costringeranno molte farmacie, soprattutto nei piccoli centri, ad abbassare definitivamente la saracinesca. Con un serio danno per la ‘collettivita” e con ricadute occupazionali: si stima infatti che potrebbero perdere il loro posto circa 18 mila lavoratori, in media uno per ogni farmacia privata. ‘Se la manovra fosse approvata dal Parlamento cosi’ come e’ uscita da Palazzo Chigi – sottolineato i responsabili regionali – i primi a risentirne sarebbero proprio i cittadini, in particolare gli over 65 – che avrebbero difficolta’ non solo a reperire i farmaci, anche quelli piu’ comuni come i cardiovascolari, gli antibiotici, gli analgesici, gli oncologici o quelli per diabetici, ma addirittura a trovare una farmacia aperta nelle vicinanze’. Per questo il presidente di Federfarma Lazio, Franco Caprino, chiede al Governo e al Parlamento che ‘questo sforzo doveroso sia ripartito in maniera equa tra tutti protagonisti della filiera’ e che ‘non vada a incidere quasi esclusivamente sul bilancio delle gia’ gravate farmacie’.
fonte aduc